Sarebbero sempre i soliti. Il gruppetto di ragazzi che hanno messo sotto sopra il bar di Sferracavallo farebbero parte di un più ampio giro di giovani e giovanissimi che sarebbero dediti a furti di motocicli, batterie di monopattini, risse e malamovida.
Una costola di questo gruppo sarebbe quella che nella notte tra il 26 e il 27 aprile ha messo a ferro e fuoco Morreale, provocando la strage in cui sono morti Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo.
I ragazzi che hanno lanciato sedie e tavolini contro il barista in via Torretta durante la festa di San Cosma e Damiano avrebbero legami con Mattias Conti, Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto, i tre accusati di concorso in strage per il far west esploso nella cittadina normanna. Gruppi e gruppetti che graviterebbero intorno a una più ristretta compagnia che allo Zen ha creato una nuova piazza di spaccio gestita da una famiglia da sempre dedita al business dei cavalli di ritorno.
La macelleria in via Caduti sul lavoro alla Marinella crivellata di colpi circa un’ora e mezza dopo la violenza a Sferracavallo sarebbe stata al centro del secondo round: lì è stata ferita una giovane di 21 anni incinta, colpita di striscio alla schiena da uno dei dieci proiettili che hanno raggiunto la saracinesca dell’attività.
Su Facebook, il padre della ragazza ha scritto un lungo post in cui ringrazia chi ha dato assistenza alla famiglia e racconta uno spaccato di quei momenti: la giovane era in compagnia di altre persone che improvvisamente (secondo il post) ha visto la sagoma della pistola: tutti si sono buttati a terra per evitare i colpi. Agli investigatori della squadra mobile il compito di legare e spiegare i due episodi.
Caricamento commenti
Commenta la notizia