Infermiere di Palermo arrestato, l'accusa: aiutò 3 turchi ad entrare illegalmente in Slovenia
Avrebbe aiutato tre cittadini turchi a entrare illegalmente in territorio sloveno. Questa l’accusa che ha portato all’arresto di un infermiere di Villa Sofia, R. M. Le sue iniziali, di 34 anni, su cui pendeva un mandato di arresto europeo. La scorsa settimana quattro gazzelle dei carabinieri della stazione di San Filippo Neri sono piombate in ospedale durante il suo turno di lavoro: i militari lo hanno fermato e hanno perquisito il suo armadietto. Poi lo hanno portato via. L’indagato dovrà rispondere di immigrazione clandestina. Il trentaquattrenne è stato trasportato al Pagliarelli. Adesso è stato rilasciato in attesa che si muovano gli inquirenti sloveni. L’uomo, di origine ucraina, lavorava a villa Sofia dal febbraio del 2022 e in passato sarebbe stato coinvolto in un traffico illecito di auto a noleggio a Napoli.
La replica del legale
«L'infermiere che ha la doppia cittadinanza anche quella italiana è stato vittima di un’app utilizzata per viaggiare con l’auto condivisa. Ha dato passaggio a tre cittadini turchi per spostarsi dalla Croazia all’Italia passando per la Slovenia. Qui nel corso dei controlli è emerso che i tre passeggeri turchi nonostante avessero i passaporti non avevano i visti per entrare in Slovenia. Alla fine i tre cittadini turchi hanno chiesto e ottenuto l’asilo politico il mio assistito è finito davanti a un giudice. E’ palese come dimostrato sia a Palermo davanti alla corte d’appello che in Slovenia davanti ai giudici non c'è il dolo». Lo dice l’avvocato Sarah Bartolozzi che assiste l’infermiere di Villa Sofia che era stato arrestato in ospedale con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con un mandato d’arresto europeo.
«I giudici d’appello dopo aver visto i documenti e chiarito la posizione hanno rimesso in libertà il mio assistito - aggiunge l'avvocato - Anche la procura Slovena ha revocato il mandato d’arresto europeo. Il mio assistito è libero».