
Gravi problemi economici, debiti per oltre un milione e mezzo di euro, polizze vita riscattate poco prima della morte e la descrizione di un imprenditore «invecchiato di colpo» e «consumato dalle preoccupazioni». È questo il quadro che emerge dalla richiesta di archiviazione depositata dalla Procura di Palermo sulla vicenda di Angelo Onorato, l’architetto trovato morto il 25 maggio dello scorso anno nella sua Range Rover lungo la circonvallazione. Per i magistrati non ci sono elementi che possano far pensare a un omicidio: «Non sono stati rilevati sul corpo segni riconducibili a colluttazioni o altro genere di violenze», né «emerge alcun elemento utile per l’identificazione degli autori e per la ulteriore prosecuzione delle indagini».
Il documento lascia aperto un minimo di dubbio: «Le indagini - si legge - non hanno consentito di individuare seri, concreti e specifici elementi a carico di alcuno e neppure è stato possibile escludere che il decesso sia stato frutto di una scelta autonoma dello stesso Onorato». L’inchiesta della Squadra mobile, coordinata dalla Procura, era partita con l’ipotesi di omicidio commesso da ignoti. In oltre un anno di indagini è emerso però il quadro economico: Onorato, si legge nel provvedimento, «risultava gravato da una situazione debitoria significativa, sia a titolo personale che attraverso le società a lui riconducibili».
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