La rissa in Corso dei Mille a Palermo: un diciassettenne in carcere con l'accusa di tentato omicidio
Una lite per motivi di viabilità che degenerata in una violenta rissa a colpi di caschi, mazze e coltellate in corso dei Mille. È successo l’8 agosto scorso a Palermo e oggi (11 settembre), dopo un’intensa indagine, i carabinieri hanno identificato e fermato tutti i responsabili: sei persone, cinque tra i 21 e i 43 anni e un minorenne di 17 anni, accusati di rissa aggravata. Per il più giovane le accuse sono molto più gravi: tentato omicidio, con la custodia cautelare in carcere. Secondo la ricostruzione degli investigatori, quella mattina una banale discussione per questioni di traffico si è trasformata in un vero e proprio scontro da strada. In pochi minuti il gruppo ha cominciato a colpirsi con tutto ciò che aveva a disposizione: caschi da moto usati come armi improvvisate, bastoni e persino coltelli. Due uomini sono rimasti gravemente feriti e si sono presentati in ospedale al Buccheri la Ferla in condizioni disperate: entrambi ricoverati in codice rosso, uno di loro è stato trasferito in terapia intensiva e lotta ancora tra la vita e la morte. A colpirli con il coltello, secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio il minorenne. Le indagini coordinate dalle procure ordinaria e per i minorenni sono partite subito dopo la rissa. Intercettazioni, osservazioni mirate e l’analisi di telecamere hanno permesso ai carabinieri del Nucleo Operativo di Piazza Verdi di raccogliere indizi pesanti contro i sei coinvolti. Il giudice ha disposto diverse misure cautelari: due uomini si trovano agli arresti domiciliari, mentre per altri tre – tra cui uno dei feriti e una donna – è scattato l’obbligo di firma davanti alla polizia giudiziaria. La posizione più grave resta quella del 17enne, accusato di aver tentato di uccidere con quelle coltellate due avversari durante la colluttazione.