
La Procura di Torre Annunziata ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Aurora Bellini, la studentessa diciannovenne di Grosseto deceduta lo scorso 18 marzo durante una gita scolastica a bordo della nave Cruise Bonaria, in navigazione da Napoli verso Palermo.
Secondo la consulenza autoptica, il decesso è stato causato da «asfissia da aspirazione di bolo alimentare». Gli accertamenti hanno infatti rilevato materiale alimentare nel cavo orale, nella laringe, nella trachea e nei bronchi principali, oltre che nei polmoni, con carattere occlusivo. Una circostanza che conferma la diagnosi di morte per soffocamento dovuto a reflusso gastro-esofageo.
Gli esami tossicologici hanno inoltre escluso la presenza di alcol, sostanze stupefacenti, psicotrope o farmaci che potessero alterare lo stato di coscienza o inibire i riflessi protettivi come tosse e deglutizione. Nessun elemento, quindi, riconducibile a intossicazione o sedazione farmacologica.
«Il decesso di Aurora Bellini – conclude la Procura – appare riconducibile a un meccanismo patogenetico acuto e improvviso di soffocamento per inalazione di cibo».
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