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Palermo, spaccate e furti nei garage: allarme sicurezza in centro

Denunce e testimonianze puntano a piccole bande che, armate di mazze e arnesi, agiscono indisturbate tra Politeama e piazza Unità d’Italia

Quattro tentativi di furto nel giro di una sola settimana e il ritorno delle spaccate: dopo un’estate piena zeppa di aggressioni a turisti e visitatori che hanno affollato le strade del centro storico, le bande di ladruncoli tornano a prendere di mira i garage dei palazzi e le attività commerciali. Così, mentre in via Paolo Paternostro, a pochi passi dal teatro Politeama, i gestori del noto ristorante di cucina romana Magna Roma raccolgono i cocci delle vetrine sfondate a colpi di mazza, da via Pirandello e piazza Unità d’Italia viene lanciato un nuovo allarme.

Bande e gruppetti si introducono nei garage nel tentativo di arraffare quel che possono: l’ultimo episodio la scorsa notte quando un residente, di ritorno a casa, ha pizzicato un ladruncolo che si aggirava tra i box condivisi dai palazzi al civico 1 di via Pirandello e al 4 di piazza Unità d’Italia. Il ladro era riuscito a scassinare una delle saracinesche e stava portando via una bicicletta, che ha dovuto abbandonare di fretta e furia quando si è visto scoperto e se l’è data a gambe.

L’ingresso al garage è un cancello bianco sulla via Pirandello che non sembra rappresentare un ostacolo per i ladruncoli: in poche mosse riescono a scavalcarlo e ritrovarsi dall’altra parte. Il tempo di percorrere la discesa e davanti a loro si spalancano i box: cosa vi sia all’interno non importa. Anzi, più è facile da trasportare e meglio è, come nel caso della bicicletta, ma chi in quest’ultima settimana si è introdotto nel garage non si è limitato a scassinare saracinesche e rovistare nei box. Un breve percorso e si arriva dritti in portineria, dove più volte ladruncoli si sono messi alla ricerca di cose di «valore», ma senza successo.

La zona sarebbe dunque nel mirino: nemmeno un mese fa nella vicina viale Campania e poi in via Croce Rossa, i residenti distribuivano volantini per avvisare vicini di casa e concittadini dei raid che si stavano organizzando in previsione del Ferragosto, quando la città si sarebbe svuotata per le vacanze. Su citofoni e porte di casa sono apparsi alcuni segni, impercettibili in alcuni casi, e sempre uguali. Un codice per indicare probabilmente chi era fuori di casa e gli spostamenti abituali delle persone per organizzare al meglio eventuali colpi. Uno dei quali è andato a segno in via Emilia dove una banda di almeno cinque o sei persone, tutte incappucciate e vestite di nero, ha scardinato una cassaforte senza fare alcuna effrazione sulla porta d’ingresso. Probabilmente un colpo su commissione: i ladri sapevano esattamente dove andare e cosa prendere, entrando in azione senza mettere a soqquadro l’abitazione, segno di una preparazione precisa e di informazioni riservate. Secondo quanto ricostruito finora, gli inquilini erano fuori città: la banda ha raggiunto l’abitazione, ha aperto la porta senza forzarla e ha individuato la cassaforte, nascosta all’interno di un mobile. Con strumenti specifici, i ladri sono riusciti a scardinarla, poi l’hanno caricata sull’ascensore e l’hanno portata giù facendo perdere ogni traccia.

Meno attenti alla forma i ladri entrati in azione nel ristorante Magna Roma di via Paolo Paternostro. Che di notte e notte hanno sfondato la vetrina dell’esercizio commerciale e una volta aperto il varco la banda si è introdotta all’interno, razziando tutto ciò che gli è capitato a tiro. Dal ristorante sono spariti il registratore di cassa con all’interno poche centinaia di euro, generi alimentari e bottiglie di liquori e vino, con quest’ultimi che, con tutta probabilità, verranno introdotti nel mercato nero della movida fatto di ambulanti e abusivi. Il valore del bottino è ancora da quantificare così come i danni subiti dai gestori del locale, che hanno dovuto ordinare in fretta e furia un nuovo vetro e riparare la saracinesca. Le indagini sono condotte dai carabinieri, che sono giunti sul posto insieme ai colleghi della scientifica, che hanno effettuato i rilievi e cercato possibili impronte. Che con le immagini estrapolate dalle telecamere dei sistemi videosorveglianza del locale e degli esercizi commerciali vicini, potrebbero fornire l’identikit degli autori del colpo.

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