
Ieri mattina via Maqueda era gremita di gente, in gran parte passeggeri della nave da crociera attraccata al porto. In mezzo alla folla di turisti, le voci raccolte tra i passanti descrivono la quotidianità difficile con cui devono fare i conti i residenti. «Tra piazza Verdi e corso Vittorio - sottolinea Giuseppe - i turisti porteranno il ricordo di bivacchi, scippi, bancarelle con occhiali da sole e cover per cellulari, nonché di una sorta di villaggio gastronomico senza regole, peraltro molto pericoloso per l’assenza di vie di fuga».
Lello non usa giri di parole: «Già da alcuni anni l’ultimo tratto di via Maqueda e delle traverse vicine è terreno delle gang di magrebini. Quando si passa bisogna stare molto attenti e guardare basso, sono i tipici provocatori da branco». Rosa parla invece di paura quotidiana: «Abito qui vicino. Ormai non si vive più, a qualsiasi ora del giorno devi stare attenta, altrimenti ti scippano o ti picchiano. Chi dobbiamo ringraziare per questo? E perché nessuno cerca di risolvere la situazione?».
Per Gianmarco «via Maqueda è in balia di vere e proprie bande di criminali e di tanti extracomunitari che bivaccano senza che nessuno li riesca a mandare via. Mi domando se sia così difficile intervenire in modo deciso».
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