
«Il servizio di emergenza-urgenza 118 in Sicilia vive un momento di grande difficoltà. La carenza cronica di medici d’urgenza su tutto il territorio nazionale, a cui si aggiungono le assenze per ferie e malattie del restante personale, crea problemi innegabili, su cui è indispensabile intervenire in maniera organica, per dare adeguate risposte alla nostra utenza. Dobbiamo lavorare a una riorganizzazione complessiva dei servizi di emergenza». Lo dice l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, dopo l’allarme lanciato da Fials e federazione medici sugli equipaggi delle ambulanze depotenziati.
«I mezzi di soccorso, a causa della carenza di personale, sono costretti spesso a uscire con un solo autista soccorritore e un medico o un infermiere - dice Fials - mentre la normativa prevede che l’equipaggio deve essere formato da almeno tre elementi. Fials Sicilia e la Federazione Medici del Territorio chiedono un’audizione all’Ars con le commissioni Salute e Bilancio».
Gli equipaggi depotenziati, scrivono i sindacati, «comportano gravi ripercussioni sia per quanto concerne la responsabilità professionale dell’equipaggio, che per i conseguenti gravi disservizi relativi al necessario impiego di più mezzi di soccorso per lo stesso intervento in supporto all’equipaggio depotenziato. Questi gravissimi problemi compromettono la qualità e la tempestività dei soccorsi, mettendo altresì a rischio la salute dei cittadini. Tale criticità deleteria per la tutela della salute pubblica, non può gravare sulle spalle degli equipaggi depotenziati, né tanto meno sugli equipaggi dei mezzi di soccorso di base».
In Sicilia il servizio 118 può contare su 252 ambulanze ogni giorno, di cui 108 con medico a bordo. Questo in base alle norme nazionali che prevedono un medico ogni 60 mila abitanti. In
Sicilia sono di più perché si considerano anche le zone più difficili da servire. In questi ultimi anni, però, non si riescono ad avere i 4,5 medici per postazione. In Sicilia su 590 medici che dovrebbero essere impiegati nelle ambulanze ce ne sono circa 410, ne mancano 180. Questo perché molti degli specializzati che hanno seguito i corsi preferiscono optare per la medicina di base e non per le ambulanze.
I medici «Est» (Emergenza sanitaria territoriale) vengono reclutati ogni anno con bandi specifici emanati con decreto del dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato regionale della Salute; l’ultimo bando dà copertura fino a settembre, quando sarà pubblicato il nuovo avviso. Gli ultimi bandi sono andati per lo più deserti.
Le graduatorie predisposte dell’assessorato vengono poi gestite dalle Asp territoriali per la chiamata in servizio del personale medico. Ci sono poi medici anestesisti delle Asp che, in incentivazione, completano l’orario nel servizio di emergenza. Sono vari i motivi per cui alcune delle ambulanze «medicalizzate» possono essere «declassate», ossia restare senza medico: tra le cause ci sono ferie, malattie o superamento delle ore di straordinario previste, al fine di garantire il riposo previsto dalle norme vigenti.
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