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Il delitto di Prizzi, confermato il carcere per l'indagato

Il gip di Termini Imerese ha confermato la custodia cautelare in carcere per Giacomo Vitale Pecoraro, 26 anni, di Palazzo Adriano ma residente a Filaga, accusato dell’omicidio del bracciante Francesco Dino, 57 anni, ucciso con diverse coltellate a Prizzi lo scorso 31 luglio.

Il giovane era stato arrestato dopo diversi giorni dai carabinieri di Trapani. Il gip di Trapani aveva convalidato l'arresto e disposto la trasmissione del fascicolo alla procura di Termini Imerese competente per territorio. Pecoraro, difeso dall’avvocato Gaetano La Venuta, si è sempre dichiarato innocente. L’avvocato ha presentato due ricorsi al tribunale del riesame.

Pecoraro, aveva risposto alle domande del giudice spiegando che non avrebbe avuto alcuna ragione per aggredire Dino, conosciuto anche dalla sua famiglia con cui avrebbe pure pranzato qualche volta dopo aver fatto dei lavoretti in casa. Il giovane ha anche detto di non covare alcun rancore per la reciproca denuncia fra i due seguita a una lite avvenuta a Prizzi qualche anno fa.

Era stata la sorella della vittima a soccorrere il fratello e raccontare quanto successo. L’aggressore avrebbe colpito la vittima alle spalle e all’addome. L’operaio, trasportato in elisoccorso all’ospedale Civico, è morto durante il volo a causa delle ferite. La donna, assistita dall’avvocato Mario Bellavista, ha raccontato che i rapporti tra i due erano stati negli ultimi tempi burrascosi.

Dopo il delitto, Pecoraro non era stato più visto in paese. E’ stato rintracciato a Trapani dai carabinieri dopo circa una settimana.

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