
«L’uso del Taser, tanto diffuso in America, non sembra servire a fare diminuire gli atti criminali o le aggressioni, mentre crescono le denunce, purtroppo, nei confronti dei poliziotti che usandolo hanno causato la morte di alcune persone. Adesso sarà consegnato anche alla Polizia penitenziaria e creerà certamente altri gravi danni nei rapporti fra gli agenti e i detenuti». Lo dice Pino Apprendi Garante dei detenuti di Palermo, il quale lamenta anche che un suicidio avvenuto nel carcere di Catania lo scorso lunedì «pare non sia stato reso noto».
«Le nostre denunce di incompatibilità del carcere per persone con problemi di salute mentale, cadono nel vuoto. Non si costruiscono Rems - aggiunge - che alleggerirebbero di molto il lavoro degli agenti anch’essi sottoposti a stress. I suicidi in carcere dei detenuti non sono un problema per il ministro e non passa giorno che non ci siano scontri fra detenuti e agenti, frutto di un clima pesante che esiste nelle nostre carceri. Tutti i ritardi e le disfunzioni, vengono scaricati su chi quotidianamente si confronta con tutte le problematiche del singolo individuo: è dimostrato dal grave episodio di ieri del carcere di Palermo Pagliarelli, non è un caso che anche fra la
Polizia Penitenziaria ci sia un alto numero di suicidi, non è il Taser che può essere alternativo alla carenza di personale».
«Il clima è diventato pesante: viene riferito di un suicidio che sarebbe avvenuto lo scorso lunedì nel carcere di Catania, che pare non sia stato reso pubblico e non si capisce perché», conclude.
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