
E’ braccio di ferro tra il ministro Matteo Salvini e il governatore della Sicilia Renato Schifani. Il casus belli è la nomina di Annalisa Tardino alla guida dell’autorità di sistema portuale della Sicilia
occidentale. Col decreto le viene conferito l’incarico di commissario straordinario dell’ente, mentre il Mit corregge il comunicato iniziale ufficiale che la dava come «presidente».
«Impugneremo il provvedimentò, dice il presidente siciliano. 'Tardino già mercoledì sarà al lavoro: alle polemiche preferiamo i fatti» è la replica del ministero. Per il dopo Pasqualino Monti che ha concluso il mandato portandosi a casa complimenti bipartisan, il nome dell’ex europarlamentare della Lega rimbalzava da diverse settimane. Rumors non graditi al presidente della Regione, convinto che per dare continuità di gestione, considerando i risultati ottenuti da Monti, la scelta migliore sarebbe stata quella interna.
Un mese fa lo aveva messo per iscritto al ministro delle Infrastrutture: facendo riferimento alle norme in vigore, comprese le sentenze della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato, Schifani aveva evidenziato che per questa tipologia di incarichi serve una «comprovata esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale» e non una semplice equiparazione con titoli di studio. Requisiti che sarebbero necessari anche per ricoprire il ruolo di commissario, nel caso in cui il ministero avesse optato per questa ipotesi.
Nel pomeriggio però è arrivata la doccia gelata. Schifani ha appreso della nomina di Tardino dalle agenzie di stampa. E ancora prima della nota ufficiale del Mit, il governatore ha reagito duro: «Palazzo d’Orléans comunica che, ove formalmente confermata, il governo regionale procederà immediatamente ad impugnare, davanti al tribunale amministrativo, il relativo provvedimento del ministero delle Infrastrutture, chiedendone la sospensione in via cautelare». Parole che non hanno scosso il ministero guidato da Salvini. «La nomina di Tardini - afferma la nota del Mit - risponde a tutti i requisiti. Già mercoledì l'avvocato sarà in ufficio al lavoro».
Due i profili di illegittimità contestati da Schifani: «Da un lato la totale assenza di concertazione con la Regione siciliana, in violazione delle norme che prevedono espressamente una preventiva intesa tra le parti e, dall’altro, la mancanza dei requisiti soggettivi richiesti dalla normativa per l'assunzione dell’incarico, anche per il ruolo di commissario straordinario, che impongono una comprovata e specifica esperienza nel settore». Nella casella postale della Presidenza della Regione il decreto del Mit è arrivato dopo qualche minuto: in un passaggio del testo si fa riferimento alla «nota con la quale viene data comunicazione alla Regione siciliana della nomina dell’avvocato Annalisa Tardino a commissario straordinario».
Nota che la Regione non avrebbe mai ricevuto, proprio uno dei motivi della dura reazione del presidente Schifani. Mezz'ora dopo arriva il comunicato ufficiale del Mit: «La nomina è stata formalmente comunicata alla Regione siciliana nella stessa data del provvedimento», firmato oggi. Sulla legittimità deciderà il Tar. Rimane aperta invece la questione politica.
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