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La Regione Siciliana dovrà adeguare le rette per le strutture convenzionate che trattano i pazienti con gravi patologie psichiche: la sentenza del Cga

I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa hanno accolto il ricorso e annullato lo schema di contratto tra l’assessorato regionale alla salute e le comunità terapeutiche assistite

I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa hanno accolto il ricorso e annullato lo schema di contratto tra l’assessorato regionale alla salute e le comunità terapeutiche assistite che accolgono pazienti con gravi patologie psichiche che prevedeva delle rette non aggiornate. Il ricorso è stato presentato dalle società Villa Letizia srl, J.F. Kennedy srl, Cappuccini srl, Villa Verde srl, Villa
Chiara srl, Major srl, Oasi Regina Pacis srl, Belvedere srl, Villa Erminia srl, Helios srl, La Grazia sas, San Paolo srl, Villa S. Antonio srl e Cenacolo Cristo Re srl.

I ricorrenti contestavano il mancato adeguamento delle rette che erano state parametrate ai costi di produzione del 2014. Dal 2014 al 2021, anno del decreto assessoriale, ci sono stati consistenti aumenti, hanno fatto notare i vari enti assistiti dagli avvocati Andrea Scuderi, Gregorio Panetta, e quindi era necessario un adeguamento del budget per proseguire nell’attività. I giudici d’appello (presidente Ermanno de Francisco) hanno accolto il ricorso.

«La sostenibilità economica di una prestazione sanitaria - si legge nella sentenza -è contraddistinta da molteplici aspetti critici che l'operatore è tenuto a conoscere e valutare, onde poter assicurare, con la propria azienda, l’erogazione del servizio sanitario alla collettività, senza interruzioni o disservizi».

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