
Il gommone sarebbe andato a velocità ridotta ma un’onda avrebbe fatto perdere l’equilibrio a Simone La Torre. È morto così, a 23 anni, sabato pomeriggio a Mondello, il giovanissimo meccanico di Aquino, frazione di Monreale: il ragazzo stava a cavalcioni sul bordo del gommone e sarebbe scivolato finendo sull’elica, che gli ha provocato ferite fatali al torace.
Nessuna manovra azzardata, nessuna spinta, anche solo per scherzo, ma - almeno secondo gli accertamenti finora svolti - solo una tragica fatalità: e infatti la Procura ha dato il nulla osta alla restituzione della salma ai familiari, ritenendo sufficienti gli esiti dell’esame medico legale esterno: oggi a Monreale i funerali.
Le testimonianze di chi era a bordo con La Torre, sette amici che con lui avevano affittato un gommone e che sono stati ascoltati fino alle prime ore del mattino di ieri, confermerebbero la ricostruzione che escluderebbe responsabilità di terzi, nella tragedia, ma l’inchiesta rimane aperta, per chiarire ogni dettaglio.
La capitaneria di porto sta indagando intanto per verificare se il gommone preso in locazione, che rimane sequestrato, avesse tutte le carte in regola: la locazione, diversamente dal nolo, è un sistema di affitto con responsabilità totale in capo a chi guida il mezzo. Il motore aveva una potenza che con ogni probabilità - ma questo è ancora oggetto di verifiche - avrebbe richiesto la patente nautica. Cosa che chi pilotava, sabato pomeriggio, non avrebbe avuto.
Secondo le testimonianze di chi era a bordo, intorno alle 17 il gruppo si trovava a circa sette miglia dalla costa. Simone, una volta caduto in acqua, era stato risucchiato e colpito dall’elica, che gli ha dilaniato il torace e una gamba. Spento il motore, gli amici si erano tuffati immediatamente per soccorrerlo: il giovane era stato recuperato e adagiato nel pozzetto.
Poi la corsa a tutta velocità verso il molo di Mondello, dove il natante era stato affittato. Inutili purtroppo sia il rientro sia la chiamata per allertare i soccorritori, che si sono fatti trovare all’altezza del distaccamento della capitaneria: la perdita di sangue era troppo grave e ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile.
La salma è stata restituita alla famiglia ieri notte, poco dopo l’una, e trasferita ad Aquino tramite l’agenzia funebre Noto&D’Alcamo di Monreale, incaricata dalla famiglia. A casa, in via Santa Liberata, parenti e amici hanno vegliato accanto ai genitori, Toni La Torre e Giusy Salamone e ai due fratelli.
Il padre è titolare di un’impresa edile, la madre casalinga. Oggi alle 15 si svolgeranno i funerali nella chiesa di Santa Teresa a Monreale. Simone La Torre si era diplomato all’istituto Enrico Medi e lavorava come meccanico, una professione che svolgeva con grande passione e competenza, come ricordano coloro che si erano rivolti a lui per riparazioni.
Una sua insegnante, Rosi La Mantia, ha così commentato: «Apprendere della tragica morte di un alunno di 23 anni è un dolore che squarcia. Una famiglia per bene che mi ha affidato anche la figlia. È un onore quando i genitori ci affidano due figli, il loro bene più prezioso. Simone dolcissimo, la maestra Rosi ti abbraccia, con il cuore a pezzi per la tua perdita e per il dolore immenso della tua famiglia».
Ieri a Mondello l’eco della tragedia era ancora vivo. Sul molo, lo sguardo si perdeva verso l’orizzonte, accompagnato da poche parole: «Terribile perdere la vita per un attimo di distrazione», sussurrava una donna. «Ingiusto uscire per divertirsi e non tornare più a casa», mormoravano altri. Il mare, calmo, sembrava non voler restituire spiegazioni.

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