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Tartarughe «in trappola» nel laghetto dimenticato, la lenta agonia di uno spazio verde a Palermo

Le condizioni del laghetto antistante Villa Niscemi, nell'omonima piazza, uno dei simboli verdi di Palermo e celebre per la sua originale forma che richiama, dall’alto, la sagoma della Sicilia, sono ormai una denuncia continua. A rilanciare l’allarme è stata Gledis Busetta che sui social ha pubblicato un video eloquente: le immagini mostrano diverse tartarughe costrette a muoversi con grande difficoltà in un ambiente declinato nel degrado.

Il laghetto visto dall'alto

Non si tratta, purtroppo, di un caso isolato o di una segnalazione estemporanea. Da anni cittadini, associazioni e comitati lamentano lo stato di abbandono di questo spazio urbano: acqua stagnante, melma che ricopre la superficie, puzza insopportabile, animali costretti a sopravvivere in condizioni che appaiono insalubri e, in più di un’occasione, sono state segnalate anche carcasse di animali galleggianti.

La denuncia diffusa in questi giorni su TikTok segue una lunghissima serie di segnalazioni. In passato l’Associazione Comitati Civici di Palermo ha chiesto più volte interventi urgenti per la pulizia e la tutela delle tartarughe Questo piccolo stagno, realizzato per arricchire il complesso di Villa Niscemi, è nato con l’intento di valorizzare il quartiere e la storica residenza nobiliare, oggi sede di rappresentanza del Comune. Nel tempo è divenuto famoso per la sua singolare sagoma e per la presenza di tartarughe e pesci, che lo hanno reso a lungo una meta per le famiglie.

Oltre alle pessime condizioni dell’acqua, le tartarughe che popolano lo stagno si trovano in una situazione precaria. Video e foto diffusi da cittadini raccontano di animali che nuotano a fatica, senza ripari adeguati. Secondo alcuni cittadini ci sarebbero anche esemplari esotici come la Trachemys scripta che convivono con specie autoctone, spesso in competizione e incompatibili fra loro.

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