
I reati sono in calo del 13 per cento, ma aumentano «in modo significativo» i servizi di controllo del territorio tra nuove telecamere in arrivo, nuovi agenti a disposizione delle forze dell’ordine e l’ipotesi di istituire zone rosse in alcune aree della città. I dati che ieri sono emersi dall’ultima riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto eccezionalmente dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in visita nel capoluogo per rendere omaggio ai martiri di cosa nostra insieme al capo della polizia Vittorio Pisani, seduti al fianco del prefetto Massimo Mariani, fotografano un capoluogo in cui gli episodi di criminalità farebbero registrare una parabola discendente fin dai primi mesi del 2025.
La rabbia di residenti e commercianti del centro storico - manifestata anche ieri pomeriggio davanti alla prefettura, con un gruppo consistente di pòersone che ha accolto l’arrivo del corteo che scortava Piantedosi al grido di «Più sicurezza per Palermo» - e le cronache quotidiane, fatte di turisti picchiati e rapinati, risse e tentativi di stupro, sarebbero dunque da catalogare sotto un problema di percezione dell’(in)sicurezza.
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