Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sessanta viaggi sospetti: l’auto blu di Galvagno tra aeroporti, fiorai e fast food

Secondo la Procura il mezzo assegnato al presidente dell’Ars sarebbe stato impiegato per motivi estranei alla sua funzione istituzionale

Il Palazzo di giustizia di Palermo

Una pasticceria, una farmacia, un ristorante. E poi aeroporti, case private, consegne di bagagli e anche kebab. Sono solo alcune delle tappe effettuate dall’auto di servizio del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, al centro di uno dei filoni dell’inchiesta per peculato d’uso che ha portato alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura di Palermo.

Secondo gli inquirenti, la vettura Audi A6 assegnata a Galvagno sarebbe stata utilizzata almeno sessanta volte tra l’11 gennaio e il 2 dicembre 2024 per scopi privati, trasformandosi di fatto in una navetta per familiari, amici e conoscenti.

A salire a bordo, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbero stati la sorella e la cugina del presidente dell'Ars e l’ex assessore regionale Ruggero Razza (non indagato), oltre ad altre personeche non avevano un ruolo pubblico. In alcuni casi l’auto sarebbe stata usata per trasportare bagagli, in altri per acquistare fiori, o per fare una sosta in una pasticceria di via Marchese di Villabianca. In un episodio, l’autista sarebbe stato incaricato di ritirare kebab e patatine fritte.

Non mancano i viaggi verso aeroporti, abitazioni e alberghi, anche in orari serali. In almeno un’occasione, si legge nelle carte, la macchina avrebbe accompagnato il fratello del presidente a ritirare il passaporto. In un altro episodio, la vettura avrebbe raggiunto un ristorante a Bronte.

L’uso dell’auto istituzionale è regolato da un decreto dirigenziale del settembre 2022 che ne limita l’impiego esclusivamente alle esigenze legate all’esercizio delle funzioni pubbliche. Per la Procura, Galvagno avrebbe sistematicamente violato quel vincolo, delegando anche ad altri, come i componenti della sua segreteria, la possibilità di disporre dell’auto per scopi privati.

La contestazione di peculato si inserisce all’interno di un’indagine più ampia che coinvolge Galvagno e altri sei indagati, e che ruota attorno alla gestione dei fondi pubblici per eventi e consulenze. In questo caso, però, i magistrati hanno acceso un faro specifico sull’uso distorto dei mezzi della pubblica amministrazione, ritenuto parte di una più ampia gestione personalistica delle risorse e dei privilegi connessi all’incarico.

Caricamento commenti

Commenta la notizia