
A undici anni è stata strappata alla vita in un maledetto sabato sera d'estate. Una morte ancora avvolta dal mistero sulla quale è stata aperta un'inchiesta. La fine della piccola Maria Ciro, da tempo malata di epilessia e di una grave forma di encefalopatia che le impediva i movimenti costringendola a letto, è al centro delle indagini della squadra mobile e dei magistrati della procura, che hanno disposto l'autopsia per stabilire le cause del decesso.
La salma della piccola, con segni di traumi sul collo e con tracce di benzina sugli abiti che in un primo momento hanno lasciato spazio alla pista di una morte violenta e di una storia di sevizie, si trova all'Istituto di Medina legale del Policlinico in attesa degli esami scientifici. Al momento, però, sembra esclusa l'ipotesi dell’omicidio, tanto che i magistrati hanno aperto un fascicolo di atti non costituenti reato. La madre, una donna di 31 anni che ha altri quattro figli affidati in fretta e furia ieri mattina a una casa famiglia su interessamento del Comune e del tribunale per i minorenni, ha raccontato di avere provato con alcune manovre a salvare la bimba in preda a una crisi nella abitazione di via Tiro a Segno, una modesto alloggio al primo piano di una bassa palazzina che si trova all'angolo con fondo Alfano, in una fetta di città alle prese con profondo disagio economico e sociale.
Un racconto che potrebbe giustificare quelle tracce sul corpo. Ma resta da chiarire anche se sabato sera al momento della tragedia i bambini fossero soli in casa (un particolare che potrebbe avere influito sulla mancata tempestività dei soccorsi) .
Un servizio completo di Virgilio Fagone sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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