La bimba di 11 anni morta a Palermo, dopo il dramma la scure dei pm: gli altri piccoli tolti alla famiglia
«Alcune famiglie non hanno neanche i soldi per comprare una bombola del gas...». L’allarme arriva dalla Missione Speranza e carità, termometro preciso del momento e delle involuzioni socioeconomiche del centro storico e dei quartiere di Brancaccio e Sperone. Dove sempre più nuclei familiari - ma non solo - si ritrovano in grosse difficoltà, alimentando quelle sacche di disagio e degrado destinate a esplodere come vere e proprie bombe a mano. E a poco sembrano servire i tempestivi interventi degli assistenti sociali e dell’intera rete comunale, spesso un passo indietro di fronte a dati e numeri che negli ultimi anni cristallizzano un’impennata di povertà da far rabbrividire. Gli operatori dell’assessorato alle Politiche sociali, guidato da Mimma Calabrò, sono pronti e attivi, così come hanno dimostrato sabato notte, quando si sono precipitati in via Tiro a Segno per prendere in consegna i quattro fratellini di Maria Ciro, ma il fenomeno «è troppo esteso per essere combattuto con ciò che abbiamo a disposizione in questo momento», dicono dalla Cittadella del povero, fondata e voluta da Biagio Conte. «Purtroppo vediamo costantemente aumentare il numero di persone e famiglie che bussano alla nostra porta: chi perché non ha come poter pagare una bolletta o la spesa o, più semplicemente, per una bombola del gas. Sinceramente siamo un po’ scoraggiati al momento». Un servizio completo di Davide Ferrara sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi