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Palermo, il minore accusato di incendi e violenze nega tutto davanti al giudice ma resta in carcere

Ha detto che le foto che lo ritraevano accanto ai roghi erano fotomontaggi. Non sarebbe neppure vero che aveva pensato di sfregiare il volto della ragazzina di 12 anni con l’acido: la voleva punire, come raccontava al telefono, perché si frequentava con un altro ragazzino

Resta in carcere il ragazzo di 17 anni arrestato per atti sessuali con una minore, incendi boschivi, detenzioni di armi e coltivazione di droga. Il giovane ha risposto alle domande del gip del tribunale per i minorenni, Alessandra Puglisi, negando tutte le accuse emerse nell’indagini della Digos di Palermo coordinate dalla procuratrice Claudia Caramanna.

Ha detto al giudice che le foto trovate nel cellulare e in alcuni profili social che lo ritraevano accanto ai roghi erano solo fotomontaggi realizzate con un app. Non sarebbe neppure vero che aveva pensato, come ha raccontato a un amico, di sfregiare il volto della ragazzina di 12 anni con l’acido utilizzando una pistola ad acqua. La voleva punire, come raccontava al telefono, perché la ragazzina frequentava con un altro ragazzino. Il ragazzo arrestato sarebbe l’autore di alcuni roghi che hanno provocato danni nella zona del monrealese sia nel 2023 che nel 2024.

Sarebbe stato pronto a replicare anche quest’anno. Nel suo cellulare, oltre a foto pedopornografiche, gli agenti della Digos, diretti da Carmine Mosca avrebbero trovato anche immagini che ritrarrebbero il ragazzo in mezzo alla coltivazione di droga e nei luoghi in cui sono avvenuti i roghi.

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