
«A 33 anni dalla strage di Via D’Amelio, il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina rappresenta una ferita ancora aperta nella coscienza civile del nostro Paese, ma anche un richiamo forte alla responsabilità collettiva nel contrasto alle mafie, alla corruzione e a ogni forma di illegalità». Così dichiara il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana.
«La loro memoria e la loro eredità - aggiunge La Piana - devono essere un monito costante a non cedere mai alla rassegnazione, contribuendo ogni giorno a costruire una società fondata sul rispetto delle regole, sulla solidarietà e sull’inclusione, tesa al raggiungimento del bene comune».
Per la Cisl Sicilia, la lotta alla mafia deve essere un impegno che coinvolge tutti, istituzioni, forze dell’ordine, società civile, imprese, sindacati. «Occorre puntare sulle politiche attive del lavoro - dice La Piana - lavoro vero, sicuro e adeguatamente retribuito, reale strumento per sottrarre manovalanza alle associazioni criminali e offrire ai giovani alternative sane e dignitose. Vanno rafforzate le reti di legalità, promuovendo la trasparenza e contrastando forme di collusioni e complicità che avvelenano ancora il tessuto economico e sociale della Sicilia. Contemporaneamente è indispensabile dare adeguate e tempestive risposte ai fragili e ai non autosufficienti, perché purtroppo il mancato sostegno rispetto ai bisogni delle persone, spesso si traduce in logiche di malaffare e di sopraffazione».
«La Cisl – sottolinea La Piana – si sente pienamente parte di questa battaglia civile e continua a lottare affinché si mettano al centro la questione del lavoro e della sicurezza, la cultura della legalità e dell’inclusione sociale. Per noi la memoria non deve essere esercizio retorico ma deve tradursi in comportamenti quotidiani».
Caricamento commenti
Commenta la notizia