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Alla Facoltà Teologica di Sicilia la “Cittadella della Gioventù”. Il preside: "Camminare sui passi di una Palermo bella"

Ha fatto tappa alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia la “Cittadella della Gioventù”, l’iniziativa promossa dall’Agenzia italiana per la gioventù (Aig) che punta a trasformare luoghi ad alta complessità sociale in laboratori di cittadinanza, legalità e partecipazione. “La Facoltà Teologica di Sicilia in questa prospettiva vive fino in fondo Palermo e spera di contribuire a far camminare sui passi, mi piacerebbe dire nelle scarpe di ginnastica dei giovani, una Palermo bella, una Palermo di cui semplicemente gustarne la bellezza e le possibilità di risorse e di sviluppo per il futuro”, ha commentato il preside della Facoltà Teologica don Vito Impellizzeri. 

Un’aula magna della Facoltà quella di ieri, giovedì 17 luglio, piena di giovani provenienti da diverse regioni d’Italia e differenti contesti sociali e culturali ma con un’identica visione del mondo nutrita di legalità, umanità e relazione. “Sogna - partecipa - crea” è il leitmotiv di questa iniziativa: “Siamo a Palermo quest’anno come ogni anno ma stavolta con un evento nuovo - spiega la presidente dell’Aig, Federica Celestini Campanari - nato con l’idea non soltanto di parlare della cultura della legalità e di lotta alla mafia ma anche di raccontare le opportunità per i giovani, le esperienze che possono fare a livello nazionale e a livello europeo, combattere il disagio giovanile e tutte quelle difficoltà che allontanano i giovani da percorsi di legalità”.

In questo contesto, “dando eco a quanto detto dall’arcivescovo Lorefice in occasione del Festino di S. Rosalia, - sottolinea don Vito Impellizzeri - quello che ci preoccupa è questa menzogna che sembra coinvolgere i giovani, questa sorta di idolatria narcisistica che li addormenta. La preoccupazione è in tutte quelle dinamiche che vogliono addormentare i giovani di Palermo: dal crack al ritorno del mito della mentalità mafiosa. Noi vorremmo interagire perché i ragazzi si svegliassero. Svegliare i giovani è un compito educativo necessario”. 

All’incontro di ieri con i giovani erano presenti anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore alle Politiche sociali Mimma Calabrò. "È una Palermo in cammino - ha commentato il sindaco - che auspico si liberi definitivamente dai demoni dei condizionamenti viziosi e viziati, riferendomi alla droga e al crack, ma so anche che Palermo ha compiuto tantissimi passi avanti anche nel recente periodo”. “Il disagio sociale non è qualcosa di astratto, - commenta l’assessore Calabrò - è qualcosa che nel tempo si è creata. L’attenzione alle periferie, l’attenzione ai giovani, sono priorità per questa amministrazione comunale”. 

La giornata è proseguita con la realizzazione di laboratori tematici che hanno coinvolto gli oltre 60 giovani. Due i gruppi che hanno lavorato insieme, rispettivamente nell’ambito musicale e nell’ambito teatrale. Grande l’entusiasmo raccolto sia tra coloro che negli scorsi anni hanno preso parte all’iniziativa sia tra coloro che sono alla loro prima esperienza.

“Sono certa che queste giornate proseguiranno all’insegna del racconto e dell’apprendimento - commenta Barbara Rosalia Di Mascio, studentessa di giurisprudenza - e sono già molto contenta e soddisfatta di questo percorso”. “Prima esperienza di questo tipo e prima volta a Palermo. - esordisce Lucia Donzelli, studentessa di scienze politiche - È molto bello essere qui insieme a tanti altri ragazzi che s’impegnano nel sociale perché alle volte è difficile a casa continuare ad impegnarsi e a spendere il proprio tempo libero nell’ambito sociale, del terzo settore o in politica. Ci si sente soli o strani, invece qui si è parte di una grande comunità”.

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