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Delitto Mattarella, il 10 settembre a Firenze gli accertamenti irripetibili sull’impronta della Fiat 127

Questa mattina sono stati nominati i periti incaricati di analizzare il frammento

Inizieranno il 10 settembre a Firenze gli accertamenti irripetibili sull’impronta ritrovata 45 anni fa sulla Fiat 127 usata dai killer di Piersanti Mattarella, ex presidente della Regione Siciliana.

Questa mattina (17 luglio) sono stati nominati dal Gip Antonella Consiglio i periti incaricati di analizzare il frammento, Elena Carra, docente di Scienze e tecnologie biologiche chimiche e farmaceutiche all'Università di Palermo; Carlo Previdente, professore del dipartimento di Sanità pubblica all'Università di Pavia; Ugo Ricci, dirigente del dipartimento di Biologia dell'Università di Firenze (dove si effettueranno gli esami); Nicolò Polizzi, polizia scientifica di Palermo. Avranno 90 giorni di tempo per stabilire se il Dna appartenga ad Antonino (Nino) Madonia o a Giuseppe Lucchese, entrambi indagati per l’omicidio del fratello dell’attuale Presidente della Repubblica.

Secondo gli inquirenti, Madonia, oggi anziano boss del quartiere Resuttana e figlio dello storico capomafia Francesco Madonia, sarebbe il misterioso «uomo dagli occhi di ghiaccio» citato in vari identikit. Lucchese, legato al mandamento di Ciaculli e anche lui noto sanguinario sicario dell’ala corleonese di Cosa nostra, avrebbe invece guidato l’auto nella fuga dopo l’omicidio.

Durante l’udienza, gli avvocati difensori Vincenzo Giambruno e Silvia Mantione, legali rispettivamente di Madonia e Lucchese, hanno presentato un’istanza per chiedere l’inutilizzabilità dell’impronta, sostenendo che la polizia scientifica l’abbia separata dal verbale originale senza la presenza dei consulenti di parte.

Inoltre, è stata ammessa una denuncia presentata da Nino Madonia: il 6 giugno gli sarebbero state prelevate nuove impronte digitali senza che fosse informato sull’uso previsto, e con metodi giudicati «arretrati», con l'utilizzo, cioè, dell'inchiostro.

Gli esami sull’impronta cominceranno senza la presenza dei consulenti della difesa. Il giudice, infatti, non si è ancora pronunciato sulla richiesta di gratuito patrocinio avanzata dall’avvocato di Madonia.

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