
I familiari e gli amici di sempre si sono stretti attorno al feretro di Aurora Maniscalco, l'hostess 24enne morta a Vienna dopo essere caduta dal terzo piano dell’appartamento in cui viveva con il fidanzato, Elio Bargione. L’ultimo saluto è stato celebrato nella chiesa Maria Santissima Consolatrice nel quartiere Pallavicino di Palermo. Il fidanzato di Aurora non era presente. Lui, è iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di istigazione al suicidio, come atto dovuto per consentirgli di nominare i propri consulenti, che hanno preso parte all’autopsia, che è stata eseguita qualche giorno fa.
Dall'esame autoptico si evince che la ragazza non ha riportato fratture alle costole, come usualmente accade in casi di cadute simili. Aurora avrebbe riportato, invece, fratture agli arti inferiori e segni ai polsi riconducibili come i segni sul parapetto trovati nel balcone dell'abitazione da cui è precipitata. Aurora lo scorso mese di maggio aveva subito un aborto e si era rivolta all'ospedale Villa Sofia Cervello. Nel referto del nosocomio compare che la giovane avrebbe subito un'aggressione fisica.
«Mi avevano tenuto all'oscuro di tutto - spiega il padre, Francesco Maniscalco - sia dell'aborto che dell'aggressione. La mia ex moglie poi mi ha confessato che Aurora tra Aurora ed Elio, probabilmente, si era passati pure alle mani». «Lei aveva ponderato bene questa scelta - dice la mamma Giada Cucina - spesso vedevo nelle sue braccia dei lividi: lei mi diceva che aveva sbattuto, ma io ero incredula. Non pensavo - prosegue - che lui potesse davvero picchiarla».
I pm di Palermo, intanto, dopo l'esposto presentato dal legale della famiglia Maniscalco, Alberto Raffadale, stanno cercando di raccogliere tutti gli elementi necessari per fare luce sulla morte della giovane: il telefono cellulare già è in loro possesso, adesso mancano le foto scattate nel momento in cui è avvenuto l'episodio. Le hanno richieste alle autorità austriache per le quali il caso di Aurora è chiuso: si tratta di suicidio.
Intanto il Comune ha concesso un loculo a titolo gratuito. Lo ha stabilito il sindaco Roberto Lagalla con una determina in cui si tiene conto del fatto «che il tragico evento ha scosso le coscienze, attesa la giovane età della ragazza e le circostanze ancora poco chiare in cui esso si è svolto». La salma sarà tumulata nel cimitero dei Rotoli una volta che le indagini saranno ritenute concluse dall'autorità giudiziaria.
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