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Seminavano terrore nel cuore di Palermo: arrestati tre giovani egiziani ma è caccia ai complici

Avrebbero aggredito passanti e turisti nel centro storico, tra la Vucciria e piazza Bellini, per strappare cellulari e soldi a passanti e turisti

Un commando di giovanissimi, pronti a colpire senza sosta nel cuore di Palermo. La polizia ha identificato e arrestato tre egiziani di 16, 17 e 18 anni accusati di una lunga scia di rapine, furti e borseggi, messi a segno tra gennaio e maggio in pieno centro storico.

Il Tribunale per i minorenni ha disposto per tutti e tre la custodia cautelare in carcere. Il diciottenne, minorenne all’epoca dei fatti, avrebbe agito insieme agli altri due e a ulteriori complici che ancora non sono stati identificati.

Secondo le indagini, i ragazzi avrebbero aggredito passanti per derubarli di cellulari e soldi, saccheggiato turisti e arraffato merce costosa dalle profumerie del centro. Non solo: si sarebbero spinti fino alle zone della movida e del turismo come via Roma all’ingresso della Vucciria e piazza Bellini, vicino alla chiesa di San Cataldo.

A inchiodarli, un lavoro certosino degli agenti del commissariato Centro con l'analisi dei filmati di videosorveglianza, le testimonianze delle vittime e i controlli mirati durante l'operazione interforze di Alto Impatto. Proprio durante uno di questi servizi, in cui decine di giovani vengono fermati e identificati a campione, sono emersi io dettagli determinanti per ricostruire i ruoli e i movimenti dei presunti responsabili.

Emblematico, fra i vari episodi contestati, quello avvenuto in piazza Pretoria: due ragazzi sarebbero stati avvicinati con la scusa di fumare una sigaretta, ma una volta storditi (probabilmente per aver inalato sostanze diverse dal tabacco), sarebbero stati picchiati e derubati di denaro e cellulari. Le indagini proseguono per identificare tutti i membri del gruppo che, secondo gli investigatori, sarebbe ben più ampio e articolato.

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