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La spedizione punitiva alla Cioccolateria Lorenzo, i carabinieri hanno identificato gli aggressori

Si tratta di due giovani del quartiere che sarebbero stati assoldati da un uomo che occupa abusivamente il palazzo accanto all'attività. «Pestiamo questo qua?», avrebbero chiesto al loro mandante dopo non aver trovato il titolare, vero obiettivo dell'aggressione

Il gruppetto che ha aggredito lo staff  della Cioccolateria Lorenzo - quattro i feriti in totale - è già stato identificato dai carabinieri. Sarebbero due giovani di vent'anni del quartiere, che sarebbero stati assoldati pochi minuti prima da un uomo - che per camminare usa le stampelle, altra «arma» utilizzata - «residente» nel palazzo occupato abusivamente proprio accanto l'attività.  Che sarebbe stata presa di mira per via di alcuni cassonetti che erano stati lasciati sotto la finestra dell'immobile. Ma che non appartenevano in alcun modo alla Cioccolateria.

La discussione risalirebbe ad alcuni giorni prima dell'aggressione, ma sembrava essersi risolta con toni civili. Poi, l'improvvisa violenza, che si è abbattuta contro i dipendenti della Cioccolateria, che hanno fatto da parafulmine dopo che i tre non avevano trovato il titolare, vero obiettivo della spedizione punitiva.

Gli investigatori hanno lavorato sulle testimonianze e le immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza del locale e di palazzo Palagonia, temporanea sede del sindaco Roberto Lagalla. Le indagini sono state veloci: il titolare dell'attività, che ha sporto denuncia per minacce, conosceva il suo potenziale aggressore. Ma, e questo restituisce il delicato momento che sta attraversando il centro storico di Palermo, tutto è stato reso più facile anche dai tre che si sono presentati e hanno agito a volto scoperto.

Prima sarebbe arrivato l'uomo, da solo, che avrebbe minacciato dalla strada, e poi da dentro il locale, i dipendenti: «Dov'è Lorenzo», avrebbe ripetuto più volte, tutto davanti ai clienti. Non avendo trovato il titolare, si è allontanato per poi ritornare accompagnato dai due giovani, che si sono palesati a bordo di due scooter elettrici e armati di tirapugni. Sarebbero entrati e avrebbero iniziato a cercare nuovamente il titolare, spintonando e colpendo alcuni dipendenti, fino a sferrare il primo pugno verso uno dei ragazzi dello staff che era intervenuto a difesa delle ragazze. Nella baraonda generale, si è intromesso un altro dipendente. «Lui possiamo picchiarlo?» hanno chiesto i due, che hanno poi pestato il giovane, che ha riportato varie ferite alla testa e alla schiena, dopo il «sì» glaciale del loro mandante. Durante il pestaggio sarebbe stata picchiata anche una dipendente, presa a colpi di stampella nella pancia e al braccio.

«Queste non sono per te, ma per Lorenzo (il titolare, ndr)». È la frase che sancisce la fine dell'aggressione con una promessa «domani (oggi 8 luglio), ndr) torniamo».

 

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