
I tecnici della procura di Termini Imerese hanno concluso i primi rilievi sul Bayesian, il veliero affondato il 19 agosto al largo di Porticello, che si trova dal 20 giugno nel porto di Termini Imerese. Secondo i primi risultati, lo scafo dell’imbarcazione la notte del naufragio sarebbe stato inclinato di 15 gradi e ancor prima della tempesta che si abbattè sulla zona l’acqua era entrata nel veliero. «Il momento raddrizzante e la stabilità in allagamento erano già compromessi prima della tempesta» dicono i consulenti.
Il maltempo dunque sarebbe stato una concausa dell’affondamento del Bayesian il cui scafo non ha falle. Se il veliero fosse stato in piena efficienza, il motore acceso, l’ancora sollevata e se l’equipaggio avesse seguito i protocolli standard , dunque, «l'affondamento sarebbe stato alquanto improbabile» spiegano gli investigatori.
Una conferma dell’ipotesi formulata dalla procura di Termini Imerese, dunque, che parlò «di un’incredibile catena di errori umani». Con l’accusa di naufragio per la tragedia, costata la vita a sette persone, sono indagati il comandante James Cutfield, l'ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio di guardia quella notte Matthew Griffiths.
L’inclinazione del veliero e il lungo albero che sarebbe arrivato a toccare l'acqua in poco tempo avrebbero portato l’imbarcazione a non essere più governabile. Secondo l’avvocato Mario Bellavista che assiste la famiglia del cuoco di bordo Recaldo Thomas, una delle sette vittime, l’acqua sarebbe potuta entrare dai portelloni di poppa chiusi quando ormai era troppo tardi.
Nel naufragio morirono il magnate Mike Lynch, sua figlia Hannah, i coniugi Bloomer, e i coniugi Morvillo e il cuoco Recaldo Thomas.
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