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L'hostess morta a Vienna: la Procura di Palermo dispone l'autopsia, indagato il fidanzato

La salma della giovane Aurora, 24 anni, sarà domani in città: sarà affidata al personale della Medicina legale del Policlinico

Sequestro della salma per  eseguire l'autopsia e (ex) fidanzato indagato per istigazione al suicidio. La Procura di Palermo smuove le acque e arriva la possibile svolta nelle indagini sulla morte di Aurora Maniscalco, l'hostess palermitana di 24 anni volata giù dal terzo piano di un edificio al numero 23 di Universumstrasse a Vienna il 21 giugno.

La famiglia della giovane non aveva mai creduto alla tesi presentata dagli investigatori locali, ritenuta invece valida dalla magistratura viennese: la polizia austriaca, infatti, dopo pochi giorni aveva bollato il caso come suicidio o al più un tragico incidente. Ma «Aurora non si sarebbe mai suicidata» continuavano a ripetere i familiari, respingendo con forza la tesi della polizia viennese.

Così, si sono affidati all'avvocato Alberto Raffadale. E la denuncia presentata a Palermo ha sortito gli effetti sperati. Le testimonianze depositate in supporto alle richieste di autopsia, sequestro dei cellulari e dell'abitazione hanno prodotto i primi risultati: i pubblici ministeri Ludovica D’Alessio e Clio Di Guardo vogliono vederci chiaro e hanno dunque disposto l'esame autoptico sul corpo della giovane.

Come atto dovuto, i riflettori dell'inchiesta giudiziaria si accendono anche sul ragazzo, Elio Bargione, che potrà nominare i propri consulenti per l'autopsia.

Il corpo di Aurora verrà rimpatriato già domani (martedì 8 luglio). Fino ad ora era rimasto al General hospital di Vienna, dove giunse nella notte della tragedia, ma dopo la decisione della Procura, è atteso nella stessa giornata di domani all'aeroporto Falcone-Borsellino. Poi, verrà affidato alla Medicina legale delle cliniche universitarie.

Per l'avvocato Raffadale ci sono tutti i presupposti perché si possa applicare un ordine europeo di indagine penale, la cooperazione giudiziaria, cioè, tra gli Stati membri dell’Unione europea, che consente alle autorità giudiziarie di uno Stato di richiedere l’esecuzione di una o più attività investigative alle autorità di un altro.

Gli esami che verrano svolti sul corpo della ragazza saranno decisivi per comprendere le fasi immediatamente precedenti alla caduta: i consulenti, cercheranno di capire se sulla giovane ci siano segni di violenza compatibili con ciò che potrebbe essere accaduto quella tragica notte tra il 21 e il 22 giugno. Di certo, in casa, sono state rinvenute alcune tracce: in particolare, segni di trascinamento sul balcone, come se le mani della povera Aurora avessero cercato un appiglio sicuro, ma che tale non si sarebbe rivelato.

La famiglia della giovane fin da subito ha dipinto la relazione tra i due ragazzi come tossica, come hanno confermato alcuni amici di lei. Quella sera, i due giovani erano in casa insieme, in uno dei palazzi del residence al numero 23 della Universumstrasse. Alcuni vicini hanno testimoniato di aver sentito una furiosa litigata, che avrebbe preceduto il tragico epilogo.

Il fidanzato di Aurora ha raccontato agli investigatori che Aurora si sarebbe gettata giù improvvisamente.

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