
Crack e cocaina restano protagoniste del mercato cittadino degli stupefacenti. Si è però fermato il trend per anni in salita della curva degli assuntori che finiscono nei centri dell’Asp.
«Il numero si è stabilizzato su 800 assistiti nel 2025 - spiega Giampaolo Spinnato, direttore dell’Unità dipendenze patologiche -. Il crack è la sostanza che continua a creare più problemi in assoluto e la fascia di età dei consumatori è rimasta molto bassa. L’unica differenza in questo ultimo anno è che, rispetto al passato, gli utenti che accogliamo non sono aumentati. Non è però una buona notizia, perché i numeri restano elevati. E se anche questi dati fossero un preludio alla diminuzione dell’uso di una sostanza, ne spunterebbe subito un’altra a rimpiazzarla».
Da una dipendenza ad un’altra, la spirale che inghiotte adolescenti e adulti, uomini e donne incinta sembra diventare una trappola senza via d’uscita.
A fare capolino nei colloqui con gli operatori sanitari che accolgono chi quantomeno cerca di interrompere questo circolo vizioso è la ketamina, farmaco usato in ambito medico per le sue proprietà analgesiche e anestetiche. Ma, rivisitato e corretto, diventa droga dello sballo.
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