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La Sicilia non è una regione per donne: il tasso di occupazione non supera il 25%

Scontano ancora difficoltà le donne siciliane nel mercato del lavoro e rimangono alti i gap rispetto al resto del Paese e all’occupazione maschile. Nel 2025 l’Istat ha stimato un tasso di occupazione femminile pari al 25,5% a fronte di quello maschile del 46,7% e del tasso di occupazione femminile nazionale del 39,6%. Negli ultimi due anni ,inoltre, tra donne è cresciuto solo il lavoro precario. Dal 2022 al 2023 il lavoro femminile a tempo indeterminato ha subito una flessione del 2,25%, le assunzioni a tempo determinato sono invece cresciute dell’8,44%. Dal 2022 al 2024 le assunzioni part time di donne hanno avuto un incremento del 10%.

I dati sono stati analizzati dal coordinamento donne della Cgil siciliana, riunitosi oggi. «La situazione - ha detto Gabriella Messina, segretaria confederale Cgil Sicilia - resta dunque difficile e la grande partecipazione delle donne ai recenti referendum sul lavoro ci dicono che l’esigenza di cambiamento è molto sentita e che questa spinta va raccolta». In una regione, dice un documento varato dal coordinamento, dove «la politica, prevalentemente maschile», con la rappresentanza femminile nelle istituzioni che resta esigua, «è sempre orientata a mantenere l’invisibilità delle donne».

«Nelle giunte comunali - si osserva nel documento - non è ancora prevista la partecipazione femminile del 40%. Inoltre nella Regione, nonostante quanto previsto in tutte le altre regioni e dalla strategia nazionale per la parità, il sistema elettorale non è stato ancora aggiornato con la previsione della doppia preferenza di genere». «A fronte di tutto questo - ha affermato Elvira Morana, responsabile per le politiche di genere della Cgil Sicilia - la controffensiva delle donne della Cgil proseguirà».

Parità del mercato del lavoro anche in relazione alle posizioni di apice, sistema sanitario adeguato a raccogliere i bisogni delle donne, percorsi educativi, lettura sulle immigrate, contrattazione inclusiva sia sociale che territoriale: sono i temi della vertenzialità che le donne della Cgil regionale intendono continuare a portare avanti. «Una maggiore presenza delle donne nei ruoli di apice e nella rappresentanza politica- ha affermato Messina- può certamente contribuire a cambiare le cose, a disegnare una società più giusta e inclusiva». Dalle donne della Cgil siciliana viene anche un appello alla pace.

Per un ritorno a una normalità in cui la dignità e la libertà di uomini e donne sia fatto compiuto. In cui si affermino la democrazia, la non violenza, la solidarietà internazionale, l’autodeterminazione delle donne, il futuro, il benessere, la spensieratezza per tutte le bambine e i bambini.

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