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Siccità in Sicilia, la Cisl: il governo regionale raccolga le proposte del sindacato e avvii il confronto

«La Sicilia è in pieno deficit idrico, come oggi ha detto in maniera chiara, il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nell'audizione in commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità. Per tradurla in termini concreti, questo determina uno stato di vera emergenza anche sul fronte del dissesto idrogeologico e degli incendi, oltre che ovviamente della grave carenza d’acqua. È positivo lo stanziamento nazionale di fondi per i dissalatori di Gela, Porto Empedocle e Trapani. Ma servono interventi strutturali per evitare di superare la soglia di criticità, ormai prossima». A dirlo il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, che già nei mesi scorsi aveva lanciato l’allarme sul rischio siccità e desertificazione per la regione.

«Proponiamo nuovamente la realizzazione di interventi urgenti - aggiunge la Piana - quali, per citarne alcuni, la creazione di un piano straordinario di manutenzione e ripristino delle reti idriche esistenti e la soluzione dell’annoso problema della depurazione per consentire il riutilizzo delle acque reflue depurate a scopi irrigui e industriali. Riteniamo però necessario che si lavori anche al futuro, partendo dall’elaborazione di un piano regionale di adattamento ai cambiamenti climatici che includa strategie a lungo termine per la gestione delle risorse idriche, la prevenzione della desertificazione e la protezione della biodiversità. Dobbiamo rilanciare la questione forestale e dei consorzi di bonifica, che sono essenziali per prevenire il dissesto idrogeologico e la cura del territorio. Puntiamo sulla riforestazione, come strumento essenziale di tutela ambientale».

La Cisl Sicilia sottolinea l'importanza di un dialogo costante e costruttivo con il Governo Regionale e tutte le parti sociali. «Proponiamo l'istituzione di un tavolo permanente sul rischio siccità - afferma La Piana - che riunisca rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e datoriali, degli enti di ricerca e delle associazioni ambientaliste, per monitorare l'andamento della crisi, valutare l'efficacia delle misure adottate e programmare interventi futuri».

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