Un autista dell’Amat di Palermo della linea 364 è stato aggredito con calci e pugni alla testa e al volto da un automobilista a Palermo in viale Regione Siciliana, all’incrocio con con la via Altofonte. L’autista, dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico urbano a Palermo, ha riportato un trauma cranico con interessamento del naso. Dovrà sottoporsi a un'ulteriore visita maxillo-facciale. L’aggressore era parcheggiato in doppia fila in via Altofonte impedendo il transito del bus. L’autista ha suonato più volte per farlo spostare. L’automobilista anziché spostare la vettura ha aggredito l’autista che è stato soccorso dai sanitari del 118 e portato all’ospedale Civico.
La Cisl
«Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà all’ennesimo autista dell’Amat aggredito da un automobilista. Questi episodi non fanno che confermare quanto ci sia bisogno di una maggiore tutela per la sicurezza di questi lavoratori, e che, la violenza cittadina dilagante sfocia in aggressioni verbali e fisiche fin troppo frequenti». Ad affermarlo sono Federica Badami segretaria generale Cisl Palermo Trapani e Dionisio Giordano segretario generale Fit Cisl Sicilia, commentando l’ennesima aggressione subita da un autista dell’Amat. «Si dia seguito al piu presto al protocollo siglato questo mese presso la Prefettura fra l’azienda e la Regione, per garantire più sicurezza agli operatori del trasporto pubblico locale e al personale sanitario a Palermo e che prevede l’utilizzo del 'panic button', un pulsante azionabile in caso di pericolo. Non possono certo essere i lavoratori a pagare il prezzo di questo degrado sociale, che purtroppo rende anche le azioni quotidiane come quelle legate al proprio lavoro, pericolose per la propria incolumità», concludono Badami e Giordano.
La Uil
«L’ennesima aggressione avvenuta nelle ultime ore ai danni di un autista Amat, brutalmente picchiato all’incrocio tra viale Regione Siciliana e via Altofonte per aver fatto il proprio dovere, non può e non deve più essere archiviata come un episodio isolato. Si tratta dell’ultimo di una lunga serie di aggressioni che, ormai con cadenza quasi quotidiana, stanno mettendo a rischio l’incolumità degli operatori di esercizio del trasporto pubblico urbano a Palermo». La Uiltrasporti Sicilia esprime piena solidarietà al lavoratore colpito e rilancia l’allarme: «L’escalation di violenze, fisiche, verbali e psicologiche, che colpisce chi ogni giorno garantisce il diritto alla mobilità dei cittadini è ormai fuori controllo. Si lancia un sasso oggi, si sferrano pugni domani. Non possiamo più tollerare questa normalizzazione dell’aggressività», affermano la Segretaria generale Katia Di Cristina e il Segretario regionale Alfredo Montalto. «I nostri autisti vengono lasciati da soli a gestire situazioni di tensione e pericolo, senza tutele né dispositivi adeguati. In molte circostanze, le aggressioni non vengono neppure denunciate. A tutto questo si aggiunge la stanchezza di lavorare in condizioni logoranti, in mezzi spesso obsoleti e sprovvisti di protezioni come cabine chiuse», sottolineano Di Cristina e Montalto. La Uiltrasporti Sicilia ha già richiesto un incontro urgente con il Prefetto di Palermo e con il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. «Non è la prima volta che chiediamo un intervento alle istituzioni locali: in più occasioni abbiamo sollecitato un impegno diretto del sindaco su questo fronte, e ancora una volta torniamo a farlo”, ricordano i Segretari. Proprio in questi giorni, la Uiltrasporti ha inoltre lanciato la campagna nazionale “Aggressioni nei trasporti? Per me è NO”, con l’obiettivo di accendere i riflettori su un fenomeno grave ma troppo spesso sottovalutato: “La sicurezza dei lavoratori non può più essere considerata un costo. Servono consapevolezza, responsabilità e azioni concrete». L’appello è quindi rivolto nuovamente al Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: «Lei è l’azionista di riferimento dell’AMAT – fanno notare Di Cristina e Montalto – Non può più permettere che i lavoratori della sua città vengano aggrediti mentre svolgono il proprio servizio. Non c’è più tempo: servono misure urgenti, visibili e permanenti per garantire la sicurezza di chi ogni giorno è in prima linea nel trasporto urbano». La Uiltrasporti Sicilia ribadisce: «Servono sistemi di videosorveglianza funzionanti, personale a bordo e nei terminal, campagne di sensibilizzazione e, laddove possibile, l’isolamento del posto guida tramite cabine protette. I lavoratori non devono più temere per la propria vita mentre lavorano. Non si può più aspettare il prossimo episodio per agire. Una città civile deve proteggere chi la serve», concludono.