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Una tartaruga marina nidifica a Capaci, il Wwf: è la prima volta sulla costa nord-occidentale siciliana

Un evento raro e straordinario si è verificato sulla costa nord-occidentale della Sicilia: è stato individuato e confermato il primo nido di tartaruga marina Caretta caretta a Capaci, nel territorio del Palermitano. Lo annuncia il WWF Sicilia Nord Occidentale, che da giorni monitorava l’area con l’ausilio di un drone. «Avvistata e confermata la prima nidificazione di tartaruga marina sulla costa nord-occidentale siciliana: il nido si trova a Capaci», dichiara l’associazione ambientalista, sottolineando la portata ecologica del ritrovamento.

Si tratta del primo caso documentato per la stagione in corso in questa parte del litorale e di uno dei pochissimi registrati storicamente. Lo scorso anno, il primo nido nel Palermitano era stato localizzato il 19 giugno a Mondello. Un dato che conferma un trend in crescita, legato a dinamiche naturali ma anche agli effetti del cambiamento climatico.

Il successo odierno è frutto di un lungo lavoro di educazione ambientale, sensibilizzazione e monitoraggio da parte di enti, volontari e associazioni locali. Tra queste, si segnala l’associazione Liberambiente, da anni impegnata nella salvaguardia della biodiversità marina.

Nel solo 2024 erano stati 15 i nidi individuati nella costa nord-occidentale, mentre in tutta la Sicilia nel 2025 si è già superata la soglia dei 60 nidi confermati. Un risultato che da un lato testimonia l'efficacia delle politiche di conservazione, ma dall’altro solleva interrogativi sugli impatti del riscaldamento globale, che potrebbe spingere sempre più esemplari a cercare nuovi litorali dove nidificare.

«Il ritrovamento del nido a Capaci costituisce non solo un segnale biologico rilevante, ma anche un'opportunità per rafforzare l'impegno collettivo nella protezione delle coste, nella riduzione dell’impatto antropico e nella promozione di buone pratiche ambientali», aggiunge il WWF nella sua nota.

Le operazioni di tutela del nido sono già in corso, coordinate dalle autorità competenti e con il supporto di operatori volontari. L’obiettivo è garantire le migliori condizioni possibili per lo sviluppo delle uova e la successiva schiusa, attesa tra circa 50 giorni.

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