Palermo

Martedì 24 Giugno 2025

La giovane palermitana morta a Vienna, parla una zia: «Ho saputo che avevano avuto una lite, forse per motivi di gelosia»

Foto generiche Vienna Santo Stefano e polizia austriaca

I genitori di Aurora in queste ore, su consiglio del loro legale, si stanno recando in un commissariato a Vienna, per sporgere denuncia contro ignoti. «Vogliamo che sequestrino la salma e che vengano messi i sigilli anche all’abitazione, per sapere la verità», dice al Giornale di Sicilia la zia della giovane, sorella del padre. I genitori di Aurora avevano divorziato diversi anni fa, prima abitavano in zona viale Michelangelo, poi, in seguito al divorzio hanno venduto casa e il padre si è trasferito a Rimini. Aurora ha un fratello che, in questo momento, si trova a Vienna insieme ai genitori. «Non fa altro che piangere, è in stato confusionale - prosegue la zia - mia nipote non è mai stata benvoluta dalla famiglia del ragazzo». Aurora Maniscalco e il suo fidanzato, E. L., stavano insieme  da quando erano ragazzini. «Ho saputo che tra i due c’è stata una lite violenta, forse per motivi di gelosia - prosegue la parente - lui ha detto a mio nipote che è stato interrogato per due ore dalle autorità austriache. Nemmeno io credo che si sia trattato di suicidio». Soltanto ieri, il fidanzato di Aurora avrebbe consegnato il cellulare della giovane al fratello. Il profilo sarebbe stato bloccato alcuni giorni prima. Secondo i racconti di alcuni parenti, i due ragazzi si lasciavano e si riprendevano. Lei era andata a Praga per un mese circa e poi era tornata da lui a Vienna. A quanto si apprende da una testata giornalistica viennese, Heute, in questo momento il fidanzato della ragazza non sarebbe in stato di fermo perché quando è caduta, il giovane l'avrebbe subito soccorsa. Sulla scena ci sarebbero stati dei testimoni oculari che avrebbero visto cadere la ragazza dal terzo piano.

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