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Sanità e appalti in Sicilia, gli amici in gara si «scannavano sul prezzo»

Non si volevano inimicare nessuno Schiacchitano e Cino. I due faccendieri giocavano su più tavoli, interloquendo con più ditte di un certo spessore in termini di fatturato. L’obiettivo era proprio quello di «tenersi tutte le porte più importanti aperte».

Perché, secondo gli inquirenti, potevano in questo modo chiedere il tornaconto a più aziende: soldi o favori, anche assunzioni.

La coppia, quindi, era anche doppiogiochista e in grado di poter determinare le graduatorie per l’assegnazione delle gare d’appalto. Come nel caso della gara sul servizio di gestione e manutenzione delle apparecchiature biomediche dell’Asp di Trapani, uno dei 5 maxi appalti da 130 milioni finito al centro dell’inchiesta della guardia di finanza e che, secondo i pm, è stata fatta vincere all’impresa amica della Polygon.

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