Una violentissima esplosione nel cuore della notte semina danni e paura all’Arenella, sventra una palazzina e fa piombare il quartiere nel terrore di una ripresa di azioni criminali in grande stile. Perché la deflagrazione che ha spazzato via la gelateria Dolce brivido di piazza Tonnara e ha lasciato senza casa due uomini ha tutti i contorni di un attentato. Saranno le indagini affidate alla squadra mobile a stabilire cosa ci sia sotto ma, in base alle prime valutazioni dei vigili del fuoco e all’esame delle riprese del sistema di videosorveglianza del locale, gestito da undici anni da Corrado Lo Cicero, appare molto probabile che sia opera di qualcuno intenzionato a mettere a segno un pesante avvertimento che solo per un miracolo non ha provocato vittime. Sulla borgata marinara si allunga pesantemente l’ombra del racket delle estorsioni ma è ancora prematuro per gli inquirenti imboccare una pista precisa. L’allarme dall’Arenella è scattato poco dopo le 4 di ieri, quando un boato ha squarciato il silenzio della borgata affacciata sul mare e ha svegliato gli abitanti della piazza. In preda al panico, i residenti si sono alzati dai letti di soprassalto e si sono affacciati ai balconi per comprendere cosa fosse accaduto. La scena è apparsa subito infernale: il fuoco e i detriti sull’asfalto, infissi e vetri scaraventati a decine di metri di distanza, il fumo sollevato dalle macerie e dalle fiamme, una porzione della palazzina di tre piani collassata sulla gelateria. Quell’ala dell’edificio fortunatamente era disabitata, ma non i due piani a sinistra, presi in affitto da Claudio Buscetta e Michele Consiglio (rispettivamente nelle case al primo e al secondo piano), rimasti intrappolati perché il portone di ingresso era stato deformato dalla forza d’urto dell’esplosione. Hanno dovuto attendere l’arrivo dei pompieri per potere essere tratti in salvo. Per loro, illesi, solo tanta paura e la terribile realtà di essere rimasti senza un tetto, visto che l’immobile è inagibile. Nel trambusto generale, anche gli abitanti della palazzina che sorge accanto, sulla sinistra, hanno lasciato le abitazioni, che non hanno riportato danni. In piazza Tonnara sono arrivate diverse squadre dei vigili del fuoco e le volanti della polizia. Le operazioni sono andate avanti per ore e la zona è stata transennata. I locali interessati dalla deflagrazione sono stati posti sotto sequestro in attesa dello sviluppo delle indagini. Gli investigatori sono intervenuti anche con i cani addestrati nelle ricerche di tracce di esplosivo. Le prime valutazioni lasciano escludere l’uso di ordigni, appare più probabile che siano state piazzate nel locale alcune taniche di benzina. Nella gelateria, non allacciata alla rete del metano, non c'erano cucina e bombole di gas. Sembra improbabile che un guasto a un frigorifero o ad altre apparecchiature abbia potuto provocare effetti tanto devastanti. L’esame dei video sarà molto utile per comprendere cosa sia esattamente accaduto. L’esplosione è avvenuta all’interno e l’onda d’urto ha divelto porte e finestre scaraventandole all’esterno assieme ad attrezzature e prodotti usati nella gelateria. Un pesante infisso è finito nella discesa che porta al porticciolo, a circa una decina di metri di distanza dall’ingresso di Dolce Brivido. Il proprietario dell’esercizio commerciale, avvertito da un vicino e dall’allarme giunto al telefonino dopo la deflagrazione, ieri mattina è apparso più che sconsolato. Corrado Lo Cicero, con accanto la mamma, pensa ai tanti sacrifici andati in fumo e agli undici anni di lavoro spazzati via. Ma non sa cosa sia esattamente avvenuto. «Questo è un quartiere tranquillo - racconta -. Sono sconvolto, abbiamo perso tutto, questo lavoro dava sostegno a tre famiglie. Mi hanno avvisato di notte e sono corso qui. Abbiamo consegnato agli investigatori le memorie dell'impianto di videosorveglianza. Mi auguro che si possa fare luce in fretta sull’accaduto». La squadra mobile è all’opera per inquadrare la vicenda in un preciso contesto e stabilire cosa si nasconda dietro la violentissima esplosione all'Arenella. Non si escludono storie di pizzo, contrasti commerciali o di natura privata. Di fatto, l’esplosione ha seminato danni e terrore in una piazza davanti al mare, dove ci sono diversi locali pronti ad affrontare la stagione estiva.