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Omicidio Reina, le indagini ripartiranno da una impronta trovata all'interno dell'auto dei killer

La Procura di Palermo, come per un altro assassinio «eccellente», quello dell’ex presidente della Regione Piersanti Mattarella, vuole accertare se dall’impronta trovata all'interno della Fiat Ritmo sia possibile isolare del materiale da cui estrapolare il Dna

Michele Reina

Riparte da una impronta trovata all’interno della Fiat Ritmo usata dai sicari per la fuga dal luogo del delitto l’inchiesta sull'omicidio di Michele Reina, ex segretario provinciale della Democrazia Cristiana ucciso il 9 marzo del 1979 a Palermo sotto gli occhi della moglie e di una coppia di amici. La Procura di Palermo, come per un altro assassinio «eccellente», quello dell’ex presidente della Regione Piersanti Mattarella, ucciso un anno dopo, sta cercando di accertare se dall’impronta sia possibile isolare materiale da cui estrapolare il dna.

Nel passato la traccia, che è integra, a differenza di quella trovata nella macchina dei killer di Mattarella, era stata confrontata con quelle di diversi appartenenti a Cosa nostra, ma senza successo.
Nell’ambito delle nuove indagini sulla morte del politico, tra gli autori dell’apertura al Pci, la Procura sta acquisendo video e foto scattate tra la folla dei curiosi accorsi dopo l’agguato per vedere se è possibile individuare la presenza di sicari tornati sul luogo del delitto.

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