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Potature a Palermo, poche e invisibili: «Ora fermi per salvare i nidi»

Decisa l’attuazione delle norme a tutela della riproduzione. Il Comune affida l’appalto da 8 milioni per la manutenzione urgente degli alberi e contro le radici sui marciapiedi

Rami che entrano dalle finestre, topi e blatte che ballano ad altezza di balconi, illuminazione pubblica oscurata. Chi abita ai primi piani dei palazzi che danno sui viali, sa perfettamente quanto possano essere molesti e invadenti le alberature che crescono fuori controllo.

Anche per i marciapiedi, spesso sconnessi per le radici gonfiate a dismisura. E sa perfettamente anche quanto inutili siano state, finora, le richieste di intervento. Pochi uomini, pochi mezzi, potature fatte col contagocce: appena duemila l'anno direttamente dall'area del Verde, ormai sottodimensionata.

Ora, però, la consigliera d'opposizione Concetta Amella (M5S), con una interrogazione rivolta al settore Ambiente, chiede una interruzione di quella poca attività che si fa, rammentando l’esistenza di una norma europea che da fine marzo a fine agosto tutela la nidificazione di alcune specie di uccelli. E fa divieto di distruzione di nidi, uova e habitat di riproduzione.

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