Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Pietro Grasso: «Capisco la rabbia su Brusca ma è la legge voluta da Falcone»

L'ex procuratore nazionale antimafia: «Questa stesa norma ci ha consentito di radere al suolo le cupole mafiose»

«Lo so, la prima reazione alla notizia della liberazione di Brusca è provare rabbia e indignazione. Vale per tutti, anche per me. Ma dobbiamo evitare reazioni di pancia e ragionare insieme. La legge per cui ora, dopo 25 anni di carcere e 4 di libertà vigilata, è considerato libero l’ha voluta Giovanni Falcone, ed è la legge che ci ha consentito di radere al suolo la cupola di Riina, Provenzano e Messina Denaro, che negli anni 80 e 90 ha insanguinato Palermo, la Sicilia, l’Italia». Lo afferma Pietro Grasso, già procuratore nazionale antimafia e presidente della Fondazione scintille di futuro.

«Grazie ai segreti confessati da Brusca infatti abbiamo potuto evitare altre stragi, incarcerare centinaia di mafiosi e condannarli a pene durissime e centinaia di ergastoli. Ripeto - aggiunge - quello che ho detto quattro anni fa: con Brusca lo Stato ha vinto tre volte: quando lo ha catturato, quando lo ha convinto a collaborare e ora che è un esempio per tutti gli altri mafiosi. L’unica strada per non morire in carcere come Riina, Provenzano e Messina Denaro - prosegue Grasso - è collaborare con la giustizia. Certo è che se mai dovesse commettere un qualsiasi tipo di reato non avrà alcuno sconto. Quello che mi preoccupa, e dobbiamo vigilare che non accada mai, è che si rischia di concedere benefici a chi, come Graviano, non ha mai collaborato. Il modo in cui uno Stato onora le vittime - conclude Grasso - è contrastando la mafia e cercando di sconfiggerla con tutte le forze e con tutta la forza del diritto».

Caricamento commenti

Commenta la notizia