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Parcheggio no, anzi forse sì: lo zigzag su Villa Deliella

Prima l’autorizzazione temporanea a parcheggio a raso, poi le polemiche in seguito ai nostri articoli, segue la revoca del provvedimento da parte dell'amministrazione. Poco dopo, giunge notizia di un progetto di finanza per un parcheggio sotterraneo che però gli uffici bocciano. Infine, tre giorni fa, gli uffici rilasciano il documento di fattibilità delle alternative progettuali sull'area che fu di Villa Deliella, in piazza Crispi, dai palermitani chiamata piazza Croci, in cui torna il posteggio interrato.

In meno di un mese, tre eventi si accavallano sul fazzoletto di terra diventato simbolo della speculazione dopo che, in una settimana, ruspe e operai buttarono giù una costruzione liberty progettata da Ernesto Basile. Era il 28 novembre del 1959, su Palazzo delle Aquile regnava Vito Ciancimino, il «sacco» edilizio e la nuova mafia conoscevano la loro infame fioritura.
Ma qui la cosa che salta all’occhio è la coincidenza temporale di tre iniziative sulla sede di Villa Deliella, dopo anni e anni di disinteresse. Al punto che, infatti, sono stati fatti scadere i vincoli preordinati all’esproprio e l’area è ritornata libera e a disposizione dei proprietari, sia pure con alcune limitazioni.

Il documento di fattibilità elaborato dall’ufficio Pianificazione mobilità sostenibile contempla ancora un parcheggio interrato per trecento posti e una costruzione da adibire a museo del liberty. Costo stimato, 48 milioni e 600 mila euro da reperire attraverso fondi ministeriali e partenariato pubblico-privato. L’atto preliminare serve per inserire il progetto nel piano triennale delle Opere pubbliche che dovrà essere approvato da giunta e poi dal Consiglio.

Giulia Argiroffi e Ugo Forello (gruppo Oso), consiglieri di opposizione molto attenti alla vicenda, dicono di guardare «con favore l’intenzione di sanare, dopo oltre sessant’anni, la ferita inferta alla città. Riteniamo fondamentale che ogni intervento sull’area sia guidato dall’interesse pubblico, in piena trasparenza - dicono -. Desta preoccupazione la coincidenza tra l’annuncio del progetto del parcheggio sotterraneo con la ”compensazione” del museo e la recente autorizzazione per un parcheggio privato, legata a un progetto speculativo già noto. Tanta rapidità nell’elaborazione del progetto, inusuale per gli uffici comunali, non può non sollevare dubbi. La ricostruzione - concludono - non può essere una copertura per nuovi interessi privati, ma un atto di verità e riscatto urbano». Inoltre annunciano che, a tutela della memoria collettiva, il Consiglio sta predisponendo una richiesta formale affinché l’area venga acquisita dal Comune, così da sottrarla a logiche speculative e restituirla definitivamente alla cittadinanza.

Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione urbana e alla Mobilità sostenibile, sostiene che era già tutto previsto: «L’idea del parcheggio interrato era in cantiere da tempo, a partire da una delibera di giunta dell’anno scorso sul piano parcheggi - spiega -. Stavamo completando i documenti per avviare le procedure di project financing quando è avvenuto l’errore della concessione temporanea: lo abbiamo risolto perché sapevamo già quale fosse il disegno di futuro per l’area. Stiamo anche verificando i costi per l’acquisizione del luogo, a sua maggiore salvaguardia, zona che per Palermo è come un doloroso “ground zero” da cui fare memoria per non sbagliare più».

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