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Racket tra Bagheria e Ciminna, domiciliari per l'anziano boss Catalano: è malato e troppo anziano

Il tribunale di Termini Imerese

Salvatore Catalano, 84 anni, storico esponente di Cosa nostra, è stato scarcerato e sottoposto agli arresti domiciliari per motivi di salute. Lo ha deciso il tribunale di Termini Imerese, presieduto da Gregorio Balsamo, con giudici a latere Erina Cirincione e Alessandra Marino.

Catalano era stato arrestato nel 2023 dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta sul racket delle estorsioni fra Bagheria e Ciminna. Secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo di vertice nella richiesta del pizzo a un imprenditore che, dopo aver pagato per mesi, ha denunciato tutto ad Addiopizzo. A incastrarlo anche le intercettazioni su un presunto tentativo di reperire esplosivo per intimidire la vittima.

Nel provvedimento che ha disposto la misura alternativa si legge che Catalano è «affetto da un quadro complesso pluripatologico di natura prevalentemente cronica» e che le sue condizioni, unite all’età avanzata, «non escludono la possibilità di potenziali ed imprevedibili eventi clinici acuti con esiti anche infausti».

Difeso dagli avvocati Mario Bellavista, Filippo Polizzi e Fausta Catalano, l’ex boss della Pizza Connection sconterà la misura nella sua abitazione, con braccialetto elettronico e divieto di contatti con persone diverse dai conviventi. Potrà lasciare casa solo per partecipare alle udienze già fissate per l’11 luglio e l’8 settembre.

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