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Palermo, aggredisce e maltratta moglie e figlio: confermata la condanna in appello

Tre anni e 6 mesi di reclusione nei confronti di un uomo di 49 anni di origine americana, ma residente a San Cipirello, accusato di maltrattamenti e minacce di morte nei confronti della moglie

La corte di appello di Palermo ha confermato la condanna in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione nei confronti di un uomo di 49 anni di origine americana, ma residente a San Cipirello, accusato di maltrattamenti e minacce di morte nei confronti della moglie.

La donna, che per anni ha sopportato le aggressioni da parte del marito, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri quando ad essere picchiato è stato anche il figlio di 16 anni. Secondo quanto ricostruito nel corso del processo, nel quale la donna si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Giada Caputo, il marito avrebbe anche minacciato il figlio con una pistola.

La donna si è rivolta anche al tribunale per i minorenni per chiedere la revoca della potestà genitoriale.

«Ho apprezzato il coraggio e la determinazione della donna che pur vivendo e lavorando in un contesto ambientale molto piccolo ha deciso di ribellarsi al padre padrone e di chiedere l'intervento delle istituzioni - ha detto l’avvocato Giada Caputo -. Coraggio reiterato nel corso delle udienze durante le quali la donna ha ribadito le accuse contro il convivente detenuto. Mi auguro che che altre donne seguano il suo esempio e il suo coraggio».

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