
Spariscono perfino le statuette della madonnine che «custodiscono» le anime dei defunti sepolti nelle cappelle del cimitero di Sant’Orsola. Più volte sono state forzate le serrature e i catenacci dei portoncini per rubare arredi sacri e portafotografie. Ma i ladri dei morti non hanno disdegnato raid pure sulle tombe a terra nei viali: i proprietari se ne accorgono in genere durante le visite per le feste comandate, quando si resta con il mazzo di fiori in mano perché non ci sono più i vasetti dove mettere l’acqua.
E anche gli angioletti che spesso fanno capolino sulle lapidi, hanno preso il volo e non certo con le ali di gesso bianco. Ora la fondazione che gestisce il camposanto dice basta e impone regole rigide ai visitatori, con misure straordinarie contro furti e vandalismi che ormai tempo affliggono l’area cimiteriale.
Con profondo rammarico, l’amministrazione del camposanto, «deve constatare che un luogo così sacro e caro ai palermitani, dedicato alla custodia e al riposo dei defunti, è diventato bersaglio di atti vandalici e furti che offendono non solo il valore materiale degli oggetti sottratti, ma soprattutto la memoria e il rispetto che tutti devono ai defunti», si legge in una nota dell’Ente Santo Spirito.
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