Palermo

Venerdì 09 Maggio 2025

Le armi utilizzate per la carneficina di Monreale sono una Beretta e una Colt 911

Nel riquadro le tre vittime

A scatenare la rissa potrebbe essere stata proprio la folle velocità cui era lanciata la motocicletta Bmw di Samuel Acquisto; a sparare, invece, sarebbero state una Beretta e una Colt 1911. Sono gli ultimi dettagli che emergono dalle carte dell’inchiesta sulla carneficina di Monreale. Le armi sono saltate fuori subito dopo la violenta rissa che si è innescata tra Salvatore Turdo e un giovane del gruppetto dello Zen: «Turdo gli diceva di andare piano. La moto a quel punto si fermava al centro della strada all'altezza del negozio di ceramica - racconta un testimone -. A questo punto un ragazzo di bassa statura, che si trovava li in mezzo ad altra gente, diceva a Turdo: “Perché tu chi minchia si?”. Questo ragazzo indossava degli occhiali da vista ed era vestito di scuro con maglietta avente una scritta bianca. Aveva inoltre un borsello stile tracolla. Aveva i capelli gellati, pettinati di lato». Una descrizione precisa, compatibile con quella fornita da altri testimoni e ammessa dallo stesso Salvatore Calvaruso.  Lo stesso giovane, appena decritto, viene poi visto, dopo la furiosa scazzottata, prendere il «ferro» dopo essere stato incitato da Acquisto. Poi la scazzottata, preceduta da colpi di casco e seguita dal lancio di bottiglie, tavolini e panche in legno. «A quel punto vedevo che quello basso e vestito di scuro, che era quello che aveva iniziato al lite, camminava dall'inizio del vicoletto delle "Absidi" in direzione Bar 365. Poi - prosegue il testimone - vedevo che questo stesso soggetto, arrivato al centro della strada, estraeva dalla tracolla che aveva addosso e che pendeva lato destro, una pistola: scarrellava e sparava due colpi in aria. Ricordo che aveva la tracolla perché prima di estrarre la pistola se la sistemava, la posizionava al centro del corpo, e da lì estraeva al pistola. Subito dopo sentivo nuovamente il "Ciccione" (Acquisto, ndr) riferire testuali parole: "Aggrizzaci i supra, sparaci in capu”. Sentendo ciò io mi sono avvicinato al muro, per proteggermi, ma il "nano", iniziava a sparare sulla folla che si trovava vicino al BAR365. In questo frangente ho sentito esplodere altri 6-7 colpi. Uno di questi colpi hanno colpito un ragazzo alle gambe, che era alla mia destra, sempre vicino al Bar 365». Ma la violenza continua: «Andrea Miceli veniva colpito mentre era a terra - continua il testimone -. Dopo un minuto circa ho visto la moto alta, BMW, transitarmi davanti e fermarsi al centro della strada proprio di fronte un ristorante, con a bordo solo un soggetto che non vi so descrivere. Immediatamente dopo, mi transitava davanti un soggetto con un giacchino di colore chiaro, con indosso degli occhiali da vista, magro, capelli scuri, probabilmente aveva anche un po' di barbetta ma di colore chiaro. Questo raggiungeva la moto Bmw che lo stava aspettando e saliva a bordo. Una volta salito a bordo della moto, il passeggero con indosso la giacca chiara, alzandosi in piedi sulla moto si voltava puntando la pistola. Mi sono accovacciato e ho sentito esplodere credo altri 4/5 colpi di arma da fuoco. Dopo che ha esploso questi altri colpi di arma da fuoco, vedevo la moto che si allontanava direzione Palermo». Nella sparatoria sono stati uccisi, Salvatore Turdo (23 anni), Andrea Miceli (26 anni) e Massimo Pirozzo (26 anni), mentre altri due, un 33enne e un 16enne, sono rimasti feriti ma non in pericolo di vita.

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