
«Prima che diventassi vescovo mi disse ti mando a Palermo, ma tu resta sempre quello che sei». Un emozionato Corrado Lorefice, vescovo di Palermo, ricorda con commozione quelle parole pronunciate da Papa Francesco nel 2015. Bergoglio lo scelse quale pastore della complessa diocesi palermitana, quando don Corrado era un semplice parroco della chiesa di San Pietro, a Modica, nel Ragusano. «Per quella che è stata la mia formazione e per questo mandato che ho sentito dal primo momento, il mio impegno non poteva che essere in linea con quanto mo aveva chiesto», ha aggiunto. «Innumerevoli» i ricordi che lo legano al pontefice morto nel giorno del Lunedì dell’Angelo.
«Mi ha raggiunto - ha proseguito - dentro una relazione paterna. Ricordo alcune chiamate, alcuni incontri su tante situazioni. Era un uomo impregnato di Vangelo, ricondurlo solo alla dimensione politica è davvero una riduzione. Una volta eravamo insieme e gli chiesi: 'Santità, ma quanta zizzania c'è? Lui mi rispose che se c'è la zizzania, vuol dire che c'è il buon granò». Spiega che avrebbe dovuto incontrarlo il 19 febbraio, era il giorno di san Corrado: dovevamo vederci con una piccola salvata dalle acque del Mediterraneo, ma qualche giorno prima era stato ricoverato. Mi porto l’abbraccio che avrebbe dato a quella bambina, fisicamente e con lo sguardo di cui in modo unico era capace»
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