Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il blitz antimafia di Palermo, trovati 300 mila euro e appunti

I carabinieri hanno perquisito magazzini e abitazioni riconducibili ad alcuni degli indagati

Una immagine relativa a una maxi-operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo nel corso della quale sono stati disposti i fermi e gli arresti di 181 persone, tra boss, "colonnelli", uomini d'onore, ed estortori di diversi "mandamenti" del capoluogo siciliano e della provincia, 11 febbraio 2025. L'inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella, ha svelato l'organigramma delle principali famiglie, gli affari dei clan e l'ennesimo tentativo di Cosa nostra di ricostituire la Cupola provinciale e di reagire alla dura repressione che negli ultimi anni ha portato in cella migliaia di persone. ANSA/ IGNAZIO MARCHESE

Nel corso delle perquisizioni disposte, due giorni fa, dalla procura di Palermo ed eseguite dai carabinieri in magazzini e abitazioni riconducibili ad alcuni degli indagati del maxi blitz che, nelle scorse settimane, ha portato all’arresto di 181 tra boss, gregari ed estortori dei principali mandamenti mafiosi di Palermo, sono stati trovati e sequestrati oltre 300.000 euro in contanti e appunti ritenuti utili per gli investigatori. Il denaro era nascosto in casa della madre di uno degli indagati.

L’inchiesta, coordinata dalla Dda, ha fatto luce sugli organigrammi delle cosche di Palermo e provincia e svelato che, grazie una rete di complicità, ai mafiosi detenuti venivano fatti avere dei cellulari con i quali poter comunicare con l’esterno. L’indagine ha anche confermato il ritrovato interesse dei clan per i traffici di droga. I controlli si sono concentrati nella ricerca della cassa del mandamento di Porta Nuova.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia