
Nel corso delle perquisizioni disposte, due giorni fa, dalla procura di Palermo ed eseguite dai carabinieri in magazzini e abitazioni riconducibili ad alcuni degli indagati del maxi blitz che, nelle scorse settimane, ha portato all’arresto di 181 tra boss, gregari ed estortori dei principali mandamenti mafiosi di Palermo, sono stati trovati e sequestrati oltre 300.000 euro in contanti e appunti ritenuti utili per gli investigatori. Il denaro era nascosto in casa della madre di uno degli indagati.
L’inchiesta, coordinata dalla Dda, ha fatto luce sugli organigrammi delle cosche di Palermo e provincia e svelato che, grazie una rete di complicità, ai mafiosi detenuti venivano fatti avere dei cellulari con i quali poter comunicare con l’esterno. L’indagine ha anche confermato il ritrovato interesse dei clan per i traffici di droga. I controlli si sono concentrati nella ricerca della cassa del mandamento di Porta Nuova.
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