«La città non può tollerare questa violenza, non possiamo più accettare che il divertimento si trasformi in paura, che i weekend diventino sinonimo di pericolo». Vincenzo Grasso, uno dei soci della discoteca Mob, commenta con rabbia l’ultima rissa nel suo locale.
«Ancora una volta la nostra città è stata teatro di un episodio di violenza inaudita, scatenata da individui che non meritano alcuna giustificazione - dice Grasso, che è presidente della Silb, l’organizzazione di Confcommercio che rappresenta i locali da ballo -. Definirli animali sarebbe un insulto al mondo animale, perché ciò che hanno fatto è frutto solo di ignoranza e inciviltà. Un plauso alle forze dell’ordine e al personale di sicurezza che sono intervenuti tempestivamente, evitando che la situazione degenerasse ulteriormente. Ma così non si può andare avanti. Massima collaborazione con le autorità affinché i responsabili vengano individuati e paghino il prezzo di queste azioni vergognose. Chi ama davvero questa città non può restare in silenzio». Grasso, che in passato ha preso parte a riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, invoca maggiore attenzione per i locali da ballo e afferma che i gestori e le forze dell’ordine debbano lavorare in sinergia. «Da parte nostra - aggiunge - investiamo ingenti risorse in personale e tecnologie per la sicurezza. L’altra notte c’erano in servizio decine di addetti ma quei delinquenti hanno rovinato tutto».
Sulla rissa a Villagrazia di Carini interviene anche un ex socio del Mob, Luca Norato: «Esprimo la mia solidarietà a tutti coloro che ogni weekend devono aver a che fare con l’ormai dilagante criminalità. Dopo 10 anni ho ceduto le quote perché non riscontravo più i miei valori nella musica e nel mondo dell’intrattenimento odierno. Penso che la nostra società viva una deriva che lo Stato non è in grado di gestire. Sempre le stesse persone violente fanno quello che vogliono senza alcuna conseguenza, impunità che ovviamente alimenta tali comportamenti. Su questa scelta ha influito tantissimo il processo al ragazzo che sparò dentro il locale: è stato di meno in carcere lui rispetto al periodo di chiusura imposto al locale. Fatto pirandelliano, perché chi paga il conto sono sempre i gestori. È stata una decisione sofferta ma purtroppo è un gioco folle che ha influito tantissimo sulla mia serenità psicofisica».
Per la cronaca, Manuel Catalano fu assolto per l’episodio della notte tra il 23 e il 24 dicembre 2023: aveva sparato con una pistola a salve. Per nove mesi era stato prima in cella e poi ai domiciliari.
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