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«Quando siamo arrivati è stato come finire dentro l’inferno. Ci siamo chinati abbracciando quel che restava di papà, e nello stesso tempo i cani ce li siamo ritrovati addosso. Non sapevamo come difenderci e come difendere papà. Abbiamo cominciato a lanciare pietre, a gridare, a difenderci come meglio potevamo con ciò che abbiamo trovato sul momento». Ecco il racconto - terribile - di Adelaide Maggiore, una dei quattro figli di Salvatore, l’anziano ucciso lunedì da tre molossi, cani di razza corso che sarebbero fuggiti dalla casa del vicino. L’uomo, che aveva 84 anni, non ha avuto scampo: la furia degli animali ha dilaniato il suo corpo: gli hanno staccato una gamba, che non è stata trovata.
Lo scenario descritto da Adelaide, che è anche consigliere comunale a Santa Flavia, è tremendo. Il padre, flavese come lei, era andato nella campagna di sua proprietà a Bagheria, in contrada Amalfitano-Raita, sulla strada provinciale 127, al confine con il territorio di Misilmeri.
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