Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il maxiblitz di Palermo colpisce anche il ponte della droga costruito tra la Calabria e la Sicilia

L’asse mafia-‘ndrangheta è uno dei punti dell’inchiesta della Dda che ha portato a 181 fermi, l'alleanza anche per l'acquisto di armi sul dark web e critpocellulari

Nel corso di una maxi-operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo sono stati disposti i fermi e gli arresti di 181 persone, tra boss, "colonnelli", uomini d'onore, ed estortori di diversi "mandamenti" del capoluogo siciliano e della provincia, Palermo, 11 Febbraio 2025. ANSA/IGOR PETYXDuring a maxi-operation of the Antimafia District Directorate/ Division of Palermo were placed arrests and detentions of 181 people, including bosses, "colonels", men of honor, and extortionists of various "orders" of the Sicilian capital and province, Palermo, 11 February 2025. ANSA/IGOR PETYX

L’asse mafia-‘ndrangheta è uno dei punti dell’inchiesta della Dda di Palermo che ieri (11 febbraio 2025) ha portato al fermo e all’arresto di 181 boss, estortori e gregari dei principali mandamenti mafiosi del capoluogo e della provincia. Dalle indagini è emerso che, oltre ad aver stretto una alleanza solida con i cugini calabresi per l’organizzazione del traffico di droga, attraverso Emanuele Cosentino, affiliato al clan di ‘ndrangheta Bellocco, tra gli indagati dei pm palermitani, i boss utilizzerebbero le «competenze informatiche» della mafia calabrese nel dark weeb, per l’acquisto di armi, e nell’uso delle tecnologie necessarie a schermare i cellulari e renderli non intercettabili.

I magistrati hanno infatti accertato che diversi capimafia avevano a disposizione cripto-cellulari attraverso i quali parlavano sia con gli uomini del proprio mandamento che con mafiosi di altre cosche. Nel corso dell’indagine è stata individuata una rete di comunicazione che si avvaleva di utenze riconducibili alla compagnia telefonica spagnola Movistar associate ad Iphone. Le utenze si connettevano alla rete internet, inizialmente, attraverso l’APN (Access Point Name) m2mde.telefonica.com, riconducibile alla tecnologia nota con il nome di «No.1BC».

Si tratta di una piattaforma di messaggistica criptata a pagamento gestita da una società con sede a Malta, che consente lo scambio di messaggi di testo, note vocali ed immagini garantendo un elevatissimo standard di sicurezza e rendendo le relative comunicazioni di fatto non intercettabili. Grazie alla rete criptata, ad esempio, i mafiosi di San Lorenzo Nunzio Serio e Francesco Stagno parlavano con Cosentino, detto il calabrese, che avrebbe dovuto fare avere al clan sostanza stupefacente suddivisa in cinque pacchi. La compravendita, dicono gli inquirenti, «era stata conclusa con l’accordo sulla quantità di stupefacente (centocinquanta) e sul prezzo («dice a mille e otto, ah gli ho detto a posto ... gli ho detto mettetemelo tutto di lato», dicevano i mafiosi).

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia