![A Imperia pizza al taglio accetta pagamenti in bitcoin](https://assets.gds.it/2025/02/bitcoin-800x574.jpg)
Un sistema sofisticato, una rete criminale con ramificazioni in più Paesi e un call center specializzato nel convincere le vittime a investire in criptovalute inesistenti. La Procura di Palermo ha aperto un’indagine su una truffa su larga scala che avrebbe sottratto centinaia di migliaia di euro a ignari risparmiatori. Gli indagati al momento sono nove, ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi e potrebbe collegarsi a procedimenti simili già aperti in altre città italiane, come Pordenone e Ravenna.
Secondo gli inquirenti, l’organizzazione criminale operava attraverso un call center che contattava gli investitori prospettando guadagni elevati con i bitcoin. Per rendere il raggiro ancora più credibile, i truffatori avevano persino sviluppato un’app che permetteva alle vittime di monitorare i loro presunti investimenti. In realtà, nessun euro è mai stato restituito.
Una volta ottenuti i primi versamenti, i criminali proseguivano con la truffa sostenendo di avere problemi bancari e suggerivano ai clienti di spostare i fondi su conti esteri, in particolare a Malta, chiedendo ulteriori somme di denaro. Gli investigatori ritengono che il gruppo criminale operasse con la complicità di esperti informatici, capaci di creare software apparentemente affidabili per ingannare le vittime.
La truffa non si fermava ai confini nazionali: gli investigatori hanno individuato ramificazioni in Albania, Romania e altri Paesi europei. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire il flusso del denaro sottratto e di individuare tutte le persone coinvolte nel sistema fraudolento. Un’indagine complessa che potrebbe rivelare una rete molto più ampia di quella già emersa.
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