Prenotazioni con lo stesso nominativo, ricette false con matrici definite «chiaramente fittizie» a causa dei loro codici elementari tra cui «12345678…», che in alcuni casi arrivavano al 46 per cento del totale delle ricette inserite. Le anomalie nel sistema del Cup del Policlinico di Palermo erano troppe: dati e percentuali esorbitanti che Gpi, società partner dell’azienda ospedaliera per la quale faceva da collettore con il sistema Pagopa, ha raccolto e immediatamente segnalato nel maggio del 2021 all’ufficio per la Prevenzione della corruzione e per la trasparenza dell’azienda ospedaliera, a circa due anni dalle prime tracce riscontrate poi nelle indagini della guardia di finanza.
Un fitto scambio di mail, che fin da subito aveva visto anche la partecipazione dell’allora commissario straordinario, Alessandro Caltagirone, che poi presentò alla Procura l’esposto da cui è scaturita l’inchiesta anticipata dal nostro giornale. Ora, come annunciato dall’attuale direttore generale, Maria Grazia Furnari, gli otto indagati dovrebbero lasciare il Cup, col rischio del procedimento disciplinare assieme a quello penale.
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